LA CITTA’. “CONSUMIAMO I NOSTRI PRODOTTI AGRICOLI”. L’APPELLO DELLA CISL DI SALERNO

“Anche per il 2013, in attesa di conoscere i numeri ufficiali, il settore della lavorazione del pomodoro si conferma uno dei migliori per numero di occupati, fatturato e capacità di produrre ricchezza sul territorio del salernitano ma possiamo fare molto meglio”.

MATTEO BUONO, Segretario Provinciale della CISL di Salerno, all’interno della sede di Via Zara, ha sulla scrivania i primi dati sui lavoratori stagionali (che confermano i numeri della stagione 2012), gli accordi sottoscritti con le associazioni di categoria (ad inizio del mese di luglio 2013), ma ci sono anche gli appunti che contengono una nuova strategia per il mondo della lavorazione del pomodoro.

 

Cosa si può fare in piu’ Segretario Buono ?

“Semplice: riportare le produzioni di pomodoro in Provincia di Salerno, creando una filiera corta per la lavorazione e dando impulso ad un nuovo settore economico e produttivo. Da anni nelle aziende del salernitano arrivano i pomodori coltivati e raccolti in Puglia. Alle istituzioni, alle associazioni dei coltivatori, a noi sindacati tocca invertire la rotta. La Regione potrebbe avviare un procedimento che accompagni il nostro territorio al Ministero e, perchè no, anche all’Unione Europea. La dicitura San Marzano deve tornare ad essere un marchio di un prodotto coltivato, raccolto e lavorato nella nostra terra”.

Insomma un ritorno alle origini, un investimento nel settore agricoltura che, a prescindere dal pomodoro, cresce in Provincia di Salerno.

“E’ vero, abbiamo le aziende della Piana del Sele che rappresentano un fiore all’occhiello ma anche qui voglio denunciare alcune anomalie. Lo sapete che tante mense pubbliche, come ad esempio quella dell’Università degli Studi di Salerno, mettono in tavola frutta proveniente da fuori Regione ? E perchè ? Per i vincoli creati dalla CONSIP, la centrale acquisti. La CISL di Salerno, nei prossimi giorni, si farà promotrice di una iniziativa per stipulare un protocollo d’intesa, coinvolgendo anche le associazioni di categoria. In Provincia di Salerno dobbiamo consumare i prodotti della nostra terra: costano di meno e ci garantiscono assoluta qualità”.

Collegando questo rischio ai pomodori, il rischio è sempre quello di evitare contaminazioni, anche magari provenienti dalla Cina ?

“Ai consumatori dobbiamo garantire il massimo della sicurezza. Non solo a quelli campani ma ai tanti che, in Italia, ed anche all’Estero, acquistano e consumano i nostri prodotti. Oramai il 50% della produzione del salernitano viaggia verso l’estero. Questo patrimonio di credibilità deve essere rafforzato magari con la creazione di un marchio di qualità della produzione del pelato, un protocollo al quale far aderire tutte le imprese della Provincia di Salerno.”

 

tratto dal quotidiano LA CITTA’ 

 

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