OLIO DI OLIVA. PER L’ANNATA 2021-22 IN CAMPANIA ATTESO UN CALO DEL 30% DI PRODUZIONE

La campagna olearia 2021/22, mediamente, si annuncia in leggera ripresa rispetto a quella dello scorso anno, seppur con forti differenze tra il Nord e le aree del Centro e del Sud. Confagricoltura presenta le stime del comparto mentre si svolgono le prime operazioni di raccolta delle olive in Sicilia.
La qualità è buona, e in generale gli operatori sono soddisfatti per lo stato fitosanitario delle drupe – spiegano i tecnici dell’Organizzazione – L’umidità controllata ha infatti contribuito a contenere gli attacchi di mosca, ma la mancanza d’acqua, dovuta a un’estate particolarmente asciutta, limiterà la resa in molte province olivicole.
La produzione di olio extravergine d’oliva, in particolare in Veneto e Lombardia, è stata praticamente azzerata a causa delle condizioni climatiche avverse: prima le gelate, che hanno ritardato le fioriture, poi le grandinate estive che hanno dato il colpo di grazia, con perdite anche del 90%. In Liguria la riduzione arriverà al 50% per fitopatologie che a luglio hanno provocato cascola di frutti sani. Dimezzata la produzione in Emilia-Romagna.
La situazione al Centro e al Sud si presenta estremamente variegata e altalenante a causa del clima e della disponibilità idrica.
In Toscana, sulla costa, si avrà circa il 50% della produzione potenziale; nelle zone interne si andrà al 30%, ma lo stato fitosanitario è sotto controllo.
In Abruzzo , rispetto allo scorso anno, la produzione registrerà un aumento del 10% con performance migliori nel Chietino e nel Pescarese.
In Umbria si avrà un calo importante, anche se la qualità è ottima. Per Marche e Sardegna si prevede una contrazione, mentre nel Lazio l’andamento produttivo si mostrerà a macchia di leopardo, con le province di Latina e Frosinone che lasciano presagire una buona raccolta, mentre Rieti, Viterbo e Roma avranno volumi più bassi.
In generale ci si aspetta una riduzione del 25% rispetto allo scorso anno.
Tiene l’olio extravergine nelle regioni meridionali, ad eccezione della Campania , dove si prevede un calo del 30%. In Molise , nonostante la siccità, si prevede un aumento del 10% e un prodotto di discreta qualità. In Puglia
si annuncia un’annata di carica, ma con i volumi in parte condizionati dalla siccità. Laddove è stata possibile
l’irrigazione di soccorso – evidenzia Confagricoltura – si è riusciti a tamponare a scapito di costi di produzione più elevati. Nel Salento c’è grande attesa per i primi impianti di Favolosa (varietà al batterio della Xylella Fastidiosa) che entrano in produzione quest’anno e che lasciano intravedere una luce in un territorio flagellato dalla

malattia.