E’ certo di aver agito nel pieno rispetto della legge, pronto ad ascoltare ma “non all’infinito”, convinto che la decisione di chiudere l’Ospedale di Agropoli sia l’unica strada percorribile per un cambiamento che “nessuno vuole, per la difesa di rendite di posizione”. ANTONIO SQUILLANTE, Manager dell’Asl di Salerno, torna a parlare e lo fa con agendapolitica.it in un’intervista che indica anche i responsabili di una situazione di stallo all’interno della sanità salernitana. Ecco l’intervista
Squillante, sul tavolo c’è sempre la questione dell’Ospedale di Agropoli.
“Fino ad oggi nessuno, carte alla mano, ci ha dimostrato che la delibera della chiusura del nosocomio cilentano sia un atto illegittimo. I dati, i numeri ci dicono che al Pronto Soccorso, in media, ogni mese arrivano poco piu’ di 1.000 persone con picchi che non superano le 2.500 unità nel solo mese di Agosto. La scelta è perfettamente coerente alla legge 49 del 20120”
Qualcuno l’ha accusata di scarsa collaborazione con le parti sociali.
“La legge alla quale ho fatto riferimento è di tre anni fa. Che avrei dovuto fare? Il problema semmai è di chi non l’ha applicata. In Italia ed anche in Provincia di Salerno ogni qualvolta si mette mano ad un cambiamento sostanziale si scatenano le proteste di tutti, forse preoccupati dalla perdita di una rendita di posizione. In ogni caso il dialogo non può andare avanti all’infinito. Prima o poi bisogna decidere”
Intanto c’è sempre il ricorso che verrà discusso il prossimo 19 Giugno.
“Attendo, con fiducia, le decisione della magistratura che, mi pare giusto ricordarlo, nell’udienza dello scorso 10 aprile non ha confermato la sospensiva nei confronti della delibera. Ad oggi gli atti dell’ASL di Salerno relativi all’Ospedale di Agropoli sono perfettamente validi ed eseguibili, ma per prudenza li tengo ancora fermi”