A furia di essere scarrozzati da una parte all’altra, a bordo delle auto di servizio, perdono anche la sensibilità di automobilisti, dimenticando anche una parte delle regole della strada, perdendo il contatto anche con la guida. Politici patentati ma non esperti guidatori, insomma fedeli ma non praticanti.
E per ciascuno di loro ci sono alcuni episodi che confermamo questa ipotesi.
DE LUCA – C’è qualcuno di voi che ha mai visto, almeno negli ultimi 15 anni, il sindaco di Salerno alla guida di una autovettura ? Eppure si racconta di un DE LUCA esperto autista, quando, negli anni ’80, per raggiungere ROMA dove si tenevano le riunioni dell’allora PCI, insieme ad altri “compagni”, non esitava, per ragioni di tempo, a chiedere al proprietario della vettura (MICHELE FIGLIULO, ndr), di farsi da parte per lasciargli la guida. Poi, nel corso del tempo, questa verve è sfumata, tanto che nel 2001, quando DE LUCA lasciò l’incarico di sindaco per candidarsi alla Camera dei Deputati, lasciando Palazzo di Città da semplice cittadino a bordo della sua auto privata, nell’uscire dal parcheggio di Piazza Amendola, prese in pieno il cordolo del marciapiedi, tra lo sgomento dei presenti.
CIRIELLI – Anche EDMONDO CIRIELLI ha la patente, ma usa raramente guidare. Diviso tra Roma e Salerno, approfitta degli spostamenti per lavorare ed anche per riposare, mentre quando va in vacanza con la famiglia (soprattutto per la “scaramantica” settimana bianca di marzo) è lui, da Presidente, a mettersi al volante, per raggiungere la località di vacanza.
GLI ALTRI – Auto blu o meno, avere qualcuno alla guida per i politici nostrani è piu’ una esigenza che uno status simbol, soprattutto se gli spostamenti avvengono all’interno della città, dove trovare un posto per parcheggiare è quasi impossibile. Il consigliere GIANFRANCO VALIANTE ha, invece, fatto la scelta estrema, dotandosi di una Smart, da lui stesso condotta. Il deputato FULVIO BONAVITACOLA ama il vintage: vecchio modello di Jaguar, 2500 a benzina. Gelosamente guidata solo da lui.
