PONTECAGNANO FAIANO. IL DOCUMENTO POLITICO DELL’ASSOCIAZIONE “L’IMPEGNO”

Oggi 11 Marzo 2018 si è riunita l’associazione “L’Impegno” composta dai soci Longobardi Crescenzo, Fusco Renato, Sabatino Michele, Di Donato Domenico, Strianese Domenico, Attanasio Fortunato, Pironti Antonio, Santimone Berniero, Abate Marino, Santimone Umberto, Giliberti Enzo, Troisi Ettore.
Si sottoscrive il documento politico:
La “città come bene comune” può apparire un’affermazione di maniera, mera allusione a una città e a un’urbanistica a venire. Può invece rappresentare un orizzonte di senso per riformare il governo della città e rilanciare lo sviluppo civile ed economico di Pontecagnano Faiano. In tale direzione, l’associazione “L’Impegno” intende costruire e caratterizzare il proprio stile di governo. In questa prospettiva, il presente documento si propone di delineare sinteticamente l’approccio alla costituzione di una coalizione che possa affrontare le elezioni comunali accompagnando il percorso che porterà al governo della città nel quadro di una concezione “alta” della politica e della regia pubblica a tutela dell’interesse generale della comunità.
La svolta nel prossimo governo locale richiama anche una sfida culturale per la società e l’economia Pontecagnanese ed è compito della prossima amministrazione favorire l’affermarsi di una diversa sensibilità sociale e ambientale capace di informare e orientare una nuova stagione riformista nelle politiche pubbliche. In questa prospettiva, il campo del governo del territorio e dello sviluppo urbano rappresenta un terreno decisivo, una cartina di tornasole delle capacità e delle stesse possibilità d’azione di un’amministrazione locale ambiziosa, ma consapevole delle difficoltà del momento attuale e della necessità di reinterpretare le relazioni simboliche e materiali tra politica e società, tra sviluppo economico e cultura urbana.
Una richiesta esplicita di inversione di rotta rispetto alle tendenze in corso da anni di scarsa attenzione alla collettività e alla cura dei suoi spazi comuni. Un’inversione di rotta che può affermarsi solo assegnando rilevanza a quei beni pubblici che qualificano una città come ambiente vivibile e ospitale.