Rifiuti in Campania

RIFIUTI, IL CASO CAMPANIA

RifiutiCHI GESTIRA’ IL CICLO DAL 1 GENNAIO 2012? E CHE FINE FARANNO I DIPENDENTI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE ? TROPPI GLI INTERROGATIVI
– La mano pesante della manovra Salva Italia si è fatta sentire anche nel settore dei rifiuti perchè, anche se la norma è passata in secondo piano, c’è stato anche un ulteriore aumento di 30 centesimi al metro quadro per la Tarsu, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi in favore dei comuni. In Campania, però, e soprattutto in provincia di Salerno, il quadro normativo dovrebbe, ma il condizionale è d’obbligo cambiare, perchè, a meno che non intervengano modifiche di legge, dal 1 gennaio l’intero ciclo, dalla raccolta allo smaltimento, per finire, ovviamente al pagamento della Tarsu, dovrebbe passare nelle mani delle province.
E questa legge, che rappresenta una assoluta anomalia per l’Italia, si intreccia anche con la norma, contenuta nel Decreto Salva Italia, sulla soppressione delle giunte provinciali e dei consigli, per la quale, già nella serata di ieri, si è aperto lo spiraglio di una modifica: con ogni probabilità si va verso una morte naturale delle province, che arriveranno a scadenza di mandato e, dunque, per quanto riguarda la provincia di Salerno, il maggio del 2014.
Il quadro di leggi è complesso e non si comprende cosa accadrà, anche perchè affidare la gestione di un servizio tanto delicato come quello dei rifiuti ad un Ente, la provincia, destinata a scomparire, pare quasi una forzatura.
Probabile che si vada verso una proroga, da inserire nel decreto di fine anno, appunto il mille proroghe.
Intanto la questione solleva anche preoccupazioni sul futuro occupazionale dei lavoratori. Ad intervenire è stato il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Dario Barbirotti.
Sono fortemente preoccupato del futuro occupazionale dei dipendenti delle società pubbliche che, in Provincia di Salerno, operano nel settore della raccolta dei rifiuti e mi riferisco in modo particolare alle aziende che dovrebbero passare sotto il controllo e la gestione della società provinciale ECOAMBIENTE. A tutt’oggi, infatti, il Presidente dell’Ente ROBERTO CELANO non ha chiarito quali e quanti saranno i dipendenti che continueranno a lavorare in provincia di Salerno. Il rischio è che per tutti i lavoratori accada quanto sta riguardando i 35 dipendenti dell’ASER, la società che negli anni passati, con successi straordinari, ha gestito, per conto di enti e di privati, la raccolta e la gestione dei beni durevoli (come frigoriferi, computer). Oggi l’ASER, con una proprietà divisa tra pubblico e privato, si trova in liquidazione, ha perso tutte le autorizzazioni che le consentivano di esercitare l’attività e soprattutto non è neppure nelle condizioni di ottenere il pagamento dei vecchi debiti da parte degli enti pubblici in quanto non in regola con il DURC! Il paradosso è che una azienda con il capitale pubblico, a causa della pessima gestione degli ultimi mesi, non ha neppure la documentazione in regola per ottenere il saldo dei crediti che consentirebbe di pagare tutti gli stipendi arretrati ai 35 lavoratori che, nel frattempo, sono stati collocati ibn Cassa Integrazione.
Che fine faranno i 35 dipendenti dell’ASER ? E soprattutto cosa accadrà ai lavoratori delle società consortili che oggi operano in provincia di Salerno ? Mi auguro che le mie domande possano ricevere in tempi rapidi una risposta da parte di chi, oggi, è istituzionalmente preposto alla organizzazione del ciclo dei rifiuti nel territorio del salernitano.

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