SANITA’ NELLA PIANA DEL SELE. ANGELICA SAGGESE INTERROGA LA LORENZIN

Una interrogazione al Ministro della Salute sulla organizzazione della sanità pubblica nella Piana del Sele. A Presentarla la Senatrice del PD ANGELICA SAGGESE che ha chiesto al Governo di fare chiarezza su numerosi aspetti della riorganizzazione del servizio sanitario nella parte meridionale della Provincia di Salerno. 

 

 

Atto n. 4-01995 Pubblicato il 3 aprile 2014, nella seduta n. 223 SAGGESE- Al Ministro della salute. –

Premesso che:

la deliberazione n. 106 del 4 febbraio 2014 del direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Salerno, adottata in esecuzione del decreto n. 82 del 2013 del commissario per l’attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Campania, prevede un piano di riconversione dei 4 presidi ospedalieri di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide, localizzati a sud della città di Salerno;

il piano comporta una drastica riduzione dei posti letto assegnati alle medesime strutture ospedaliere;

in particolare, si prevede una riduzione dei posti letto ad alta intensità di cura, pari al 50 per cento circa di quelli riservati a rianimazione e terapia intensiva (si passerebbe da 22, spettanti in base al numero degli abitanti, ad 8) e del 41 per cento circa di quelli assegnati alla cardiologia, senza alcuna adeguata soluzione volta a compensare la drastica riduzione in atto;

il decreto del commissario ad acta del 27 settembre 2010, n. 49, avente ad oggetto il riassetto della rete ospedaliera e territoriale, aveva previsto che nell’area considerata i 4 presidi ospedalieri fossero chiusi al momento della costruzione dell’ospedale unico sito al centro della valle del Sele, cui sarebbero stati assegnati solamente 328 posti letto;

la deliberazione n. 106 del 2014 prevede invece un accorpamento funzionale tra i 4 presidi ospedalieri, assegnando loro in complesso 328 posti letto, senza considerare che una ripartizione su 4 diversi presidi assicura meno efficienza ed economicità rispetto ad una distribuzione su un unico presidio;

i distretti di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide contano oltre 300.000 abitanti, cui ne vanno aggiunti altri 100.000 del distretto di Agropoli, il cui presidio ospedaliero è stato chiuso;

occorre poi aggiungervi un bacino di circa 40.000 abitanti dell’alta Irpinia, i quali in mancanza di strutture ospedaliere ad alta intensità di cura con rianimazione sono costretti ad attraversare la fondo valle Sele-Ofantina per raggiungere il presidio ospedaliero di Oliveto Citra;

un successivo decreto ha inserito il distretto di Agropoli, con il suo presidio ospedaliero, all’interno dell’area della valle del Sele, per motivi di vicinanza geografica;

l’intera area vanterebbe pertanto una dotazione di soli 328 posti letto per le patologie acute, su una popolazione che raggiunge i 450.000 abitanti;

il coefficiente di riparto fra popolazione residente e posti letto per acuti risulterebbe pertanto inferiore ad una unità per 1.000 abitanti, ben al di sotto dello standard nazionale di riferimento (pari a 2,7 posti letto per 1.000 abitanti) definito dal patto per la salute 2010-2012 e confermato dalla normativa fissata dal decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189;

considerato che:

a motivo della carenza di strutture, gli abitanti della valle del Sele sono costretti a rivolgersi ai presidi ospedalieri delle aree immediatamente adiacenti;

le difficoltà della viabilità, soprattutto verso il sud della provincia, spesso non consentono di raggiungere agevolmente il più vicino polo ospedaliero di Vallo della Lucania, sicché molti abitanti della valle del Sele si riversano sugli ospedali di Salerno o addirittura di Napoli, che, sebbene maggiormente distanti, si raggiungono più facilmente;

i tempi di percorrenza per permettere ai pazienti ad alta criticità di raggiungere i presidi ospedalieri di Vallo della Lucania e di Napoli sono elevati, mettono a rischio la salute dei medesimi pazienti e non rispettano i tempi previsti dalle direttive;

lo standard nazionale di riferimento in Campania è salvaguardato, ma a svantaggio della provincia di Salerno e, soprattutto, della valle del Sele, particolarmente penalizzata anche dal punto di vista della dislocazione di alte specialità,

si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda assumere, pur nella considerazione che la Campania rientra fra le Regioni sottoposte a commissariamento per l’attuazione del piano di rientro dal debito sanitario, al fine di garantire a tutti i cittadini parità di accesso ai servizi sanitari e assicurare i livelli essenziali di assistenza al vasto territorio a sud della provincia di Salerno.

 

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