VERSO LE POLITICHE. FORZA ITALIA: TUTTO NELLE MANI DI MARA CARFAGNA

In Forza Italia le ansie e le tensioni, come del resto anche negli altri partiti, restano alte. Alla fine, come accade ormai dal 2006, l’ultima parola sulle candidature salernitane spetterà a Mara Carfagna. E’ lei la “leader” dalla quale in tanti sperano che arrivi il via libera per un seggio in parlamento.

La diretta interessata sarà quasi sicuramente capolista e candidata in un collegio uninominale a Napoli, dov’è consigliere comunale, ma potrebbe guidare anche la lista degli azzurri a Salerno, sua città natale. Su Napoli non ci sarebbero grossi problemi perché, a parte la presenza seppur ingombrante di De Magistris e con il Pd in difficoltà, il centrodestra ha buone chance di vincere; su Salerno, invece, lo scenario si profila diverso perchè è la patria del deluchismo. E, dunque, per provare a vincere la battaglia occorrerà puntare su candidati condivisi e con molte preferenze. Per questo l’ex ministro avrebbe assunto una posizione neutra, volta a non rompere definitivamente con i caldoriani, nonostante le recenti querelle tra i suoi fedelissimi e quelli dell’ex governatore e nonostante i rapporti con quest’ultimo siano ancora molto freddi. Un ruolo centrale lo sta svolgendo Antonio Fasolino, fedelissimo di Caldoro in buoni rapporti con Carfagna, il quale sta tentando di mediare per trovare una quadra. L’obiettivo è favorire l’unità per evitare che le percentuali del partito a Salerno siano inferiori a quelle delle altre province. Ma la strada è tutta in salita. “Mi sento una minoranza” dice perché “siamo in pochi a lavorare in questa direzione”. “Persone (Caldoro e Carfagna, ndr) che hanno sempre contribuito alle buone cose stando insieme e che hanno un’amicizia che viene da lontano non è giusto che, per colpa di chi lavora alle divisioni, debbano stare oggi su posizioni che sono apparentemente distanti. Io sono convinto che non sono le loro posizioni personali. Più che altro sono quelle di chi lavora ai distinguo”. Fasolino non fa nomi, ma il riferimento è a coloro che, dietro le quinte, vorrebbero mantenere questo status magari per trarne dei vantaggi. “Ho la mia convinzione ed ho i motivi per poterlo dire. C’è un vulnus originario su cui poi si sono costruiti equivoci anche grazie a protagonisti che non hanno favorito un pronto chiarimento”. Di qui il suo appello: “Le persone credibili devono stare insieme per sostenere un progetto credibile con dei terminali credibili”. Poi sulla sua candidatura taglia corto: “Se non vedo questo tipo di possibilità, non sarò della partita”. Per quanto riguarda le candidature dei carfagnani i nomi più accreditati sono quelli di Fasano, Casciello, Ciccone e Celano. Fasolino è il nome sponsorizzato da Caldoro, mentre Martusciello, che sta facendo asse con l’ex governatore, punta sul suo rapporto privilegiato con Tajani (membro della commissione nazionale sulle candidature) per inserire Ernesto Sica. Infine, a Salerno come a Napoli, vi è una grande incognita sui nomi della società civile richiesti da Berlusconi. A parte Licia Polizio, indicata da Francesca Pascale, sarebbe pronti a scendere in campo Aurelio Tommasetti, Marzia Ferraioli e Caterina Miraglia. Ma non è ancora chiaro se qualche big azzurro li porterà sul tavolo delle trattative.

tratto da IL MATTINO di Roberto J. Ler