SARNO, COMUNALI 2014. IL CANDIDATO CRESCENZO ALL’ATTACCO: “TUTTI A CASA, BASTA BEGHE DI PALAZZO”

“Noi non vogliamo trasformare Sarno in un teatro della politica né in un parco giochi. La nostra città e le esigenze dei cittadini sono protagonisti, non comparse: a noi non interessano le beghe personali di alcuni amministratori. E’ troppo tardi adesso per rinnegare quanto è stato fatto, è troppo presto invece per dimenticare lo stato di abbandono e lo stop insensato in cui si trova ad esempio l’area industriale di Via Ingegno.

 

Chi ha diretto AgroInvest ed avuto ruoli provinciali importanti negli ultimi cinque se non addirittura dieci anni, sa benissimo di chi è la colpa della morte occupazionale del nostro territorio. A chi tenta di trovarmi alleati che non ho mai avuto, posso solo dire: tutti sanno che Sarno, al di là dell’amministrazione comunale, è stato gestito da un triumvirato e di sicuro in questo io non c’ero. Non ero parte di questa allegra combriccola di fratelli” così il candidato sindaco Antonio Crescenzo dice la sua in merito all’attuale situazione politico amministrativa in cui si trova il Comune di Sarno alla vigilia delle elezioni. “Sarno deve ripartire dalla cose buone fatte da questa amministrazione comunale che oramai è arrivata al capolinea. Io penso che la rinascita della nostra città debba passare obbligatoriamente attraverso le eccellenze e le potenzialità storico culturali e sociali di Sarno. E’ impensabile solo provare a cancellare la nostra storia. Il primo passo che farò da sindaco è quello di valorizzare le risorse che il nostro splendido territorio già possiede per natura e tradizione. Dalla vocazione agricola, a quella industriale. Dalla cura dei beni archeologici, alla riorganizzazione amministrativa del Comune di Sarno. Io punto a migliorare le condizioni di vita dei cittadini” continua Crescenzo “Cambiamo il metodo della classe politica che negli ultimi cinque anni ha governato la nostra città. Basta beghe di palazzo, basta inciuci. Noi non vogliamo trasformare Sarno in un parco giochi o nel paese dei balocchi: penso che in questo ultimo decennio la Provincia abbia già giocato troppo con questa città mettendo il futuro dei giovani e quello della nostra storia in serio pericolo”.

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