«Il ministro dl Made in Italy, Adolfo Urso, punta su nuovi accordi di libero scambio con Paesi extraeuropei – tra cui India, Mercosur, Malesia e Australia – per compensare i danni dei dazi Usa e rafforzare l’export italiano. Una strategia che guarda lontano e si inserisce in una visione di rilancio del made in Italy su scala globale. Tuttavia, dietro l’ambizione geopolitica dobbiamo intravedere timori concreti: in particolare, quelli del settore agricolo e agroalimentare, che rischia di essere esposto a una concorrenza meno regolata e più aggressiva».
A dirlo è Antonio Visconti, presidente nazionale Ficei (la federazione italiana dei consorzi industriali) e numero uno dell’Asi di Salerno.
«Sarebbe opportuno riflettere sulla necessità di accompagnare ogni apertura verso i mercati orientali con misure strutturali: investimenti in innovazione, tutela delle filiere, tracciabilità dei prodotti e coinvolgimento attivo delle comunità produttive. Non servono annunci o ristori una tantum, ma politiche continuative capaci di garantire equilibrio tra competitività e sostenibilità».
«L’Italia può consolidare la sua leadership nell’export solo se non sacrifica le sue eccellenze locali. Crescere all’estero non può significare indebolirsi in casa. Nessuna apertura – ha concluso Visconti – sarà davvero utile senza fiducia, condivisione e una visione che parta anche dal basso».