ASSOCIAZIONE SCUOLE APERTE CONTRO DE LUCA: “I NUMERI LI DIFFONDE IL MINISTERO”

“La Regione Campania oggi ha divulgato alcuni dati relativi al contagio nella fascia d’età scolastica (0-13 anni) nella settimana 11-17 gennaio 2022.
Ebbene, come cittadini ci chiediamo cosa spinga la Regione a diffonderli così, scorporandoli (in che modo?) dal resto delle fasce d’età, modalità che appare decisamente superflua e probabilmente tesa a gettare ancora una volta un’ombra sulla riapertura sacrosanta delle scuole.”
Lo scrivono i rappresentanti dell’Associazione Scuole Aperte della Campania. 

Questo perché innanzitutto si lascia intendere che tali contagi possano essere avvenuti nelle aule scolastiche campane, in quanto viene preso come periodo di riferimento unicamente la settimana tra l’11 e il 17 gennaio (riapertura decretata dal Tar delle scuole). Ma attribuire il dato al rientro in classe è statisticamente improbabile poiché non si tiene conto del fatto che il virus ha un tempo di incubazione di almeno 3 o 4 giorni e le scuole sono state riaperte solo l’11 gennaio.
È pertanto cosa certa che i bambini positivizzatisi nella settimana dall’11 al 17 gennaio, e oltretutto individuati anche grazie al tracciamento scolastico, sono necessariamente entrati in contatto col virus in famiglia o durante le attività ludico-ricreative nel periodo natalizio o pomeridiano. A ciò si aggiunge che, per stessa ammissione del Presidente della Regione, all’indomani della sentenza del Tar, oltre 100 sindaci campani hanno tenuto lontano dalle aule gli alunni e studenti dei loro comuni, proprio in quella settimana, riducendo ulteriormente la possibilità che tali contagi possano essere avvenuti nelle aule scolastiche.
Tali dati assoluti, come detto, risultano essere statisticamente irrilevanti, poiché per poter parlare nello specifico di contagio scolasti in queste fasce d’età bisognerà attendere di prassi almeno 2/3 settimane.
La diffusione di tali dati ci appare dunque solo determinata dalla necessità politica DI VOLER DIMOSTRARE che le scuole aperte siano un pericolo per la collettività, mentre in realtà alcuni bambini asintomatici, in grado di diffondere il virus, sono invece stati individuati proprio grazie al tracciamento scolastico, contribuendo in maniera significativa a ridurne la circolazione. Da questo punto di vista sarebbe pertanto interessante avere i dati della stessa fascia d’età nelle due settimane precedenti rispetto a quella attenzionata in maniera così precisa dalla Regione, ovvero tra il 21 dicembre e il 10 gennaio, per poter operare un confronto significativo in termini di gestione del virus.
Ricordiamo che oggi con la prevalenza della variante Omicron, positivo non equivale a malato e men
che meno a malato grave. Non a caso sempre più virologi iniziano a dire che non è più possibile
valutare la situazione sanitaria sula base dei numeri dei soli contagiati. Dunque l’informazione fornita
ai cittadini campani è manchevole di aspetti fondamentali e quindi particolarmente fuorviante.
Fa inoltre sorridere che la Campania voglia inviare questi dati al Ministero della Sanità e
dell’Istruzione, dal momento che oggi lo stesso Ministro Bianchi ha dichiarato che ritiene meritoria
l’operazione di chi si adopera per raccogliere dati e fare delle stime (presidi, amministratori locali ecc)
ma tali dati risultano già essere in possesso dei ministeri in questione e che saranno ben presto diffusi.
Ci auguriamo dunque che questa modalità di gestione del Covid, frammentaria e caotica, possa
cambiare quanto prima, e i cittadini possano usufruire di dati trasparenti e soprattutto di una loro
lettura univoca a livello nazionale.