CONDONO EDILIZIO BLOCCATO A SALERNO. LA PROPOSTA DEL CONSIGLIERE CAMMAROTA

Con interrogazione-proposta sin dal 5 dicembre 2012, più volte ribadita in consiglio comunale, ho chiesto di verificare le pratiche inevase di condono edilizio che risultavano quasi 10000 e affidarle ai nostri giovani professionisti, attraverso incarichi esterni con compenso sull’indotto ovvero con una percentuale minima sulla sanzione riscossa, attraverso una convenzione anche con gli ordini professionali.

 

Senza costi aggiuntivi si realizzerebbero tutti gli interessi in gioco: quello dei privati cittadini, che hanno richiesto il condono ai sensi delle leggi vigenti; quello dei liberi professionisti della nostra città, architetti, geometri, ingegneri, che in un momento di calo generalizzato avrebbero maggior lavoro dalle pratiche di condono; quello del Comune di Salerno che realizzerebbe importanti incassi con conseguenziale diminuzione di tributi a carico di tutti.

Era stato lo stesso De Luca al microfono di Bruno Vespa a “Porta a Porta” a ribadire che si dovevano “sveltire” le pratiche lavorandole in esterno, come per il condono avviene nella maggior parte dei Comuni d’Italia; ed invece la commissione consiliare non ha istruito la proposta e ieri sorprendentemente ha deciso che per smaltire le diecimila pratiche la commissione condono, formata da sette unità che lavora sessanta pratiche all’anno e che oggi “si trova con due unità in meno”, va integrata con “il distaccamento di …due unità tecniche in più”, da pagare con gli straordinari, per cui il problema non verrà risolto se non a lungo periodo e si butteranno altri soldi pubblici perdendo una importante occasione per dare risposte concrete.

Invece si può far cassa subito per almeno cinque milioni di euro, così evitando nuove tasse o dismissioni inaccettabili come La Centrale del Latte di Salerno, realizzando i diritti dei cittadini che sono pronti a pagare, e soprattutto creando lavoro per i nostri giovani architetti, ingegneri, geometri, che vivono il più acuto momento di crisi che la nostra città ricordi.

Ribadiremo allora la nostra proposta al Sindaco, all’assessore, alla Commissione, e in ogni sede; interessando gli ordini professionali, gli organi di informazione, la città, come sempre dalla parte della gente.

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