CSTP - Salerno

CRISI CSTP. CONVOCATA L’ASSEMBLEA PER LA QUESTIONE DIRETTORE GENERALE. CAMMAROTA: ” CSTP, OPERAZIONE VERITA'”

Ci sono, per la prossima assemblea dei soci del CSTP, tre punti all’ordine del giorno, tra cui spicca, di sicuro, la vicenda della sostituzione del Direttore Generale o della riduzione al minimo contrattuale del suo compenso. Il problema, giuridico e di carattere morale, sollevato nelle scorse settimane dall’assessore provinciale ai trasporti MICHELE CUOZZO arriva al centro di una riunione che, già da oggi, si preannuncia molto infuocata.

 

In attesa che il Ministero dell’Industria provveda alla nomina del commissario straordinario, l’assemblea dei soci è stata convocata anche per fare il punto della situazione sulla vicenda giudiziaria e sulla pronuncia con la quale il Tribunale di Salerno ha disposto per il CSTP l’amministrazione straordinaria. 

Dalla lettura dell’ordine del giorno, però, emerge con chiarezza che la questione legata al taglio dei costi e degli sprechi, ai cosiddetti “stipendi d’oro”, merita una attenta riflessione. Sul tema ci sarà un voto: ed i soci si assumeranno ogni responsabilità. 

 

QUESTA LA NOTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE E PROVINCIALE ANTONIO CAMMAROTA SULLA VICENDA DEL CSTP 

 

Alla luce dei continui esborsi, il terzo da parte del Comune di Salerno, per crisi di liquidità mai chiarite, già due anni fa, come emerse nel corso dell’audizione Santocchio nella commissione consiliare provinciale da me presieduta, era chiaro che andava venduto subito Palazzo Lucani, immorale cattedrale nel deserto, e andava accertato e riscosso il debito di Regione Campania, evitando la liquidazione e quindi l’impotenza gestionale del cstp, che non potè far fronte neppure all’unico ricorso di fallimento, di 70 mila euro soltanto, che ha prodotto l’iter per l’amministrazione straordinaria.

Di qui, il mio emendamento di “individuare responsabilità e agire per il risarcimento di ogni danno causato da inadempienze ovvero da azioni e/o omissioni, a qualunque titolo, sia in ordine alla causa della crisi economica del cstp che ai comportamenti successivi, da parte dei soci, degli organi, di terzi”; e di “invitare con atto di indirizzo il commissario giudiziale a predisporre tutte le procedure necessarie per la vendita immediata di Palazzo Luciani, in particolare per recuperare immediata liquidità anche con strumenti di anticipazioni bancarie…”.

L’emendamento la avuto l’approvazione a parole dell’assessore Cascone, ma, al momento del voto, è stato incredibilmente bocciato dai consiglieri della maggioranza, che pertanto ha sconfessato se stessa.

Spieghino ora alla città il perché. Perché non si è voluto formalizzare l’invito a punire le responsabilità e a vendere  palazzo Luciani, immorale come gli stipendi da favola nella nave che affonda. Ora il commissario giudiziale avrà gli strumenti e la forza, e soprattutto quel distacco necessario dalle faide tra gruppi di potere che hanno usato il cstp come arma dello scontro politico, per fare chiarezza ad ogni livello.

Noi andremo avanti con l’operazione verità, svelando gli sprechi, le responsabilità, gli esborsi. Quelli reali, e quelli apparenti.

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