DE LUCA SU METRO E CRESCENT. “VETRELLA ? CHIAMIAMO IL 113 PER SAPERE DOVE E’ FINITO”

“Martedì si chiude un servizio che veniva offerto a 7mila persone al giorno, molte anche provenienti da fuori Salerno. Una Regione seria e un Presidente serio, con un briciolo di dignità politica, dovrebbe fare l’impossibile per garantire la continuazione di un’opera per la quale abbiamo dato l’anima e per la quale il Comune di Salerno ha investito 1,6 milioni.” E’ quanto dichiara il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, nel corso della consueta tribuna televisiva del venerdì. 

 

 

È  un atto di delinquenza politica perché il trasporto pubblico locale è a carico della Regione, perché la regione riceve dallo Stato 550 milioni, 150 dei quali sono destinati a Trenitalia per il trasporto ferroviario. La Regione fa finta di non capire che è lei a doversi far carico degli oneri di gestione della metropolitana. La Regione ha, dunque, il dovere di inserire la nostra metropolitana nel contratto di servizi con Trenitalia. E il problema non sono i soldi, perché i conti si fanno a fine anno e quasi sempre i conti sono a vantaggio della Regione, perché molti servizi saltano. È un atto di delinquenza politica perché nel febbraio 2010 la precedente giunta si era impegnata a inserire la nostra metropolitana nel contratto di servizi con Trenitalia e, poi, nel giugno 2013, è stato firmato un accordo con Ministero dei Trasporti e Regione Campania, nel quale la Regione si è impegnata ad inserire il servizio metropolitano di Salerno nel novero dei servizi ferroviari regionali. Poi l’assessore regionale ha voluto far inserire un altro comma: “alle necessità finanziarie derivanti dalla messa in esercizio si farà fronte nell’ambito del contratto di servizi che la Regione stipulerà con l’azienda dei trasporti con conseguente adeguamento dei trasferimenti di risorse statali”. Il Ministero ha accettato questa formulazione aggiungendo, però, la dicitura “nell’ambito delle leggi vigenti”. E le leggi vigenti impediscono allo Stato di coprire i servizi regionali: una volta mandate le risorse, come utilizzarle è un problema della Regione. Ho spiegato tutto questo, perché l’assessore regionale continua a ripetere una gran quantità di sciocchezze. Il mio interlocutore, in ogni caso, non è lui, ma il Presidente della Regione: in che parte del mondo sta? Dobbiamo chiamare il 113 per sapere dove è andato a finire? Chi c’è a Napoli? Questo giovanotto, buone maniere e cattive abitudini, è lo stesso che nel 2012 ha utilizzato quasi 3 milioni di fondi del Presidente ed è lo stesso cha in Regione ha costruito strutture amministrative parallele che fanno capo direttamente alla Presidenza e all’Ufficio di Gabinetto, moltiplicando passaggi burocratici e aumentando la spesa per i clienti. E poi, di fronte ad un servizio di questa utilità, fa finta di non vedere e non sentire. Nei prossimi mesi i nostri concittadini avranno modo di esprimere le proprie valutazioni.
La Regione, peraltro, è debitrice nei confronti del Comune di Salerno per 18,5 milioni di soldi anticipati da noi o non trasferiti per opere già realizzate.

Crescent
Secondo Italia Nostra il Crescent non può essere oggetto di una integrazione del parere paesaggistico perché è una struttura abusiva in quanto realizzata in area vincolata; per loro dunque l’edificio non sarebbe sanabile e andrebbe abbattuto. Rispetto a questo, che era il loro vero obiettivo, il Consiglio di Stato ha detto no: il titolo edilizio rilasciato dal Comune è assolutamente legittimo, quindi il nuovo parere paesaggistico si può dare. Il CdS ha, dunque, ribadito che l’edificio è assolutamente a norma e ha ribadito la piena legittimità della procedura per la realizzazione dell’edificio e della piazza. Dopo anni di calvario amministrativo e tantissimi ricorsi sulle più svariate questioni, si è stabilito definitivamente che il 99% degli atti è assolutamente legittimo. Resta solo il difetto di motivazione degli atti di autorizzazione paesaggistica: quindi il CdS ci invita riproporla in modo più sostanzioso e precisa che il parere deve essere rilasciato in relazione all’edificio, anche mediante l’indicazione delle dimensioni, al paesaggio nel quale è collocato e al modo in cui l’edificio si inserisce rispetto al contesto complessivo. Ora si ritorna alla Soprintendenza e ne solleciteremo il parere paesaggistico.
(Il Sindaco illustra un’aerofoto dell’area di Piazza della Libertà del 1992). In un nessun paese del mondo, per bonificare le porcherie che c’erano prima in quell’area ci sarebbero ancora discussioni. Il paesaggio noi lo abbiamo recuperato. La mia sola amarezza è che duecento lavoratori stanno a casa e che sono ferme le imprese, i fornitori, la banche, i cittadini che hanno anticipato i soldi per l’acquisto e quelli che hanno vinto la gara per i negozi. Non perderemo un minuto e sono certo che arriveremo alla conclusione.

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