“Manca una disciplina più stringente sull’appalto, sulla responsabilità del committente per quanto attiene le condizioni di lavoro e il trattamento economico, manca la lotta ai contratti pirata, alla concorrenza sleale. Manca soprattutto il superamento della frammentazione nel sistema dei controlli: 15 diversi organi di vigilanza, con competenze che si sovrappongono e senza un collegamento in rete. Per non parlare delle retribuzioni da fame degli ispettori, di chi svolge una funzione che anche dalle parti di Palazzo Chigi dicono essenziale, ma solo a parole. Altro che voto di fiducia, come ha chiesto il Governo, in questo testo non c’è niente di niente per rimuovere tutte le criticità e gli errori commessi, non ultima la patente a punti che è un vero e proprio fallimento. Governo e maggioranza hanno pure avuto la spocchia di rifiutare qualsiasi dialogo con le nostre proposte mentre ogni giorno muoiono tre persone sul lavoro. Questo decreto non è solo una occasione persa, è un testo che prende in giro il paese. I punti irrinunciabili, che noi riproponiamo come impegno al Governo nei nostri ordini del giorno, sono chiari e semplici: innanzitutto stop all’obbligo degli ispettori di comunicare la propria visita, per non vanificare i controlli, assunzioni a tempo indeterminato per consentire all’Inail di svolgere le sue funzioni e poi modifiche alla disciplina degli appalti in relazione alla responsabilità del committente che deve essere la più estesa, più severità nella concessione del bonus ad aziende, più risorse al Fondo di sostegno alle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, anche senza esiti mortali ma che comunque producono ricadute pesanti sulle famiglie coinvolte, tracciamento e analisi dei mancati infortuni da parte delle imprese, tranne quelle a conduzione familiare, soppressione dei percorsi scuola – lavoro, inutili ai fini dell’acquisizione di competenze ma che mettono a rischio l’incolumità degli studenti; formazione e specializzazione dei magistrati, sostenendo il potenziamento delle sezioni del lavoro e la formazione periodica degli ufficiali di polizia giudiziaria; obbligo di valutazione di molestie e violenza sul lavoro. Per noi di AVS queste sono le condizioni imprescindibili di una politica che voglia davvero tutelare chi lavora”.
Così Franco Mari, capogruppo di AVS nella commissione Lavoro della Camera, sul DL Sicurezza sul quale il Governo ha posto oggi il voto di fiducia.
