IL LUNGO POST DI PIERA AIELLO (EX M5S) CHE REPLICA ALLE ACCUSE: “IO NON SONO DISOCCUPATA COME ALTRI”

Ho letto attentamente le migliaia di messaggi che mi sono giunti in seguito al comunicato stampa di ieri.
Non ho risposto subito perché ho fatto raccogliere al mio staff tutte le domande, gli insulti, il delirio, ma anche stima ed incoraggiamento.
Adesso in un unico post cercherò di essere chiara. Per prima cosa rispondo in merito al mio obiettivo che era di combattere la mafia, voglio ricordare a tutti che la mafia la combatto da trent’anni, non ho mai perso di vista questo obiettivo.

E’ quanto scrive in un lungo post Piera Aiello, la deputata siciliana che, nella giornata di ieri, ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, aderendo al Gruppo Misto.
Affermano che uscendo dal movimento ho perso una possibilità concreta, in realtà la possibilità l’hanno persa loro, io continuo nel mio cammino di legalità senza scendere a compromessi.
Fanno anche riferimento alla legge scritta da me ed incardinata in commissione, voglio ricordare che la legge è incardinata ma insabbiata da mesi, non si sa per quale strano motivo!
Infine sostengono che porteranno avanti il mio lavoro, per questo li ringrazio tanto, ma temo che spetti a me portare avanti un lavoro che ho già cominciato e che non intendo per nessun motivo lasciare a metà, non permetterò a nessuno di intestarsi un lavoro che ho portato avanti per ben due anni e mezzo, per cui vado avanti.
Adesso rispondo alla domanda o affermazione che molti hanno fatto ossia che per coerenza o non si sa cosa dovrei dimettermi da parlamentare: ebbene non lo farò!! Proprio per portare avanti le due leggi depositate, una sui testimoni e collaboratori di giustizia e l’altra sugli imprenditori vittime di racket e usura, inoltre devo ultimare il lavoro in antimafia con audizioni e relazione finale, progetto che porterò a termine anche se sono stata inserita nel gruppo misto, a dimostrazione che anche se non si ha un’appartenenza politica si può lavorare bene comunque, perché per lavorare bene non serve una identità politica, se il Movimento con cui ti sei candidata non ti permette di portare avanti programmi e progetti credo che il compromesso non sia la strada da perseguire, piuttosto preferisco proseguire da sola.
Poi rispondo ai benpensanti i quali affermano con convinzione che rimango per i soldi: una manciata di euro non valgono 30 anni di lotta alla mafia!!
Quando sono stata eletta in Parlamento non mi trovavo nella condizione di disoccupata, io non cerco collocazione, sono un’impiegata regionale, piuttosto sono stata chiamata a candidami. Per quanto riguarda i soldi che non restituirò più al movimento, ho deciso di donarli a persone, associazioni o altro, deciderò passo passo e mi premurerò di pubblicare la mia beneficenza per la pace di tutti.
Poi informo i maleducati che mi hanno diffamata, offesa ed umiliata che riceveranno notizie al più presto, chiederò risarcimenti che saranno anch’essi donati in beneficenza.
Spero di essere stata esaustiva e trasparente come mia consuetudine.