Roberto Celano

La Provincia di Salerno finanzia l’Amministrazione De Luca

Roberto CelanoEgregi, la situazione economica e finanziaria in cui versa il Comune di Salerno appare oltremodo preoccupante.
Dall’analisi del rendiconto 2011 e dalle informazioni assunte presso gli Enti interessati, si riscontrano evidenti squilibri ed un ricorso “indiscriminato” all’anticipazione di tesoreria, che costituisce il più evidente indicatore di una gestione di cassa che si è fatta sempre più asfittica.
Anche in considerazione del fatto che l’utilizzo delle somme a specifica destinazione da parte dell’Ente vincola una quota corrispondente dell’anticipazione di tesoreria, si evidenzia il preoccupante squilibrio della gestione residui per la parte capitale, verificabile dalla rilevante differenza riscontrata nel consuntivo 2011 tra l’ammontare complessivo dei residui passivi del Titolo II e l’ammontare complessivo dei residui attivi dei Titoli IV e V, ovviamente integrato dalla giacenza di cassa al 31/12/2011, come riportato nel prospetto seguente:

RESIDUI ATTIVI    
TITOLO IV          € 194.291.494,65
TITOLO V           € 28.275.331,75
CASSA                € 276.733,81
TOTALE              € 222.843.560,21

RESIDUI PASSIVI    
TITOLO II           € 280.781.294,40
DIFFERENZA      – € 57.937.734,19

Tale significativa differenza lascerebbe presupporre un considerevole utilizzo di somme a vincolo di destinazione per il pagamento di spese correnti. A seguito di tale utilizzo, il Comune dovrebbe, tuttavia, vincolare una quota corrispondente dell’anticipazione di tesoreria, e con i primi introiti dovrebbe poi immediatamente ricostituire la consistenza delle somme vincolate utilizzate a copertura delle spese correnti.
L’eccessiva differenza su evidenziata farebbe, di per sé, dubitare sul rispetto del limite massimo per l’utilizzo dell’anticipazione previsto dalla legge nei tre dodicesimi delle entrate correnti accertate nel penultimo anno precedente rispetto ai primi tre titoli delle entrate.
Del resto, appare evidente che il legislatore attribuisca all’utilizzo delle somme vincolate carattere di eccezionalità, da cui deriva l’obbligo di ricostituire nell’immediato e con le prime risorse acquisite la liquidità stornata per altre finalità.
Tale obbligo è dettato dal fatto che, di solito, le somme utilizzate e distolte dalle finalità destinate attengono a finanziamenti provenienti da altri Enti del settore pubblico e/o da mutui destinati alla realizzazione di opere pubbliche e da altri finanziamenti con vincolo di destinazione. Se non vengono rapidamente reintegrati i fondi, l’Ente non può disporre delle risorse nel momento in cui l’opera o il singolo stato di avanzamento viene portato a compimento, in quanto le somme sono state evidentemente impiegate per altri scopi, con grave nocumento per l’impresa appaltatrice e con pregiudizio per il proseguimento dell’opera stessa. Ciò induce l’Ente a ricorrere “normalmente” all’anticipazione di tesoreria che, per tale motivo, il legislatore dispone di vincolare in quota parte.
L’uso massiccio dell’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria, contestualmente alla “distrazione” di fondi a destinazione vincolata a copertura di spese correnti, potrebbe far presupporre che il tesoriere non abbia evidenza dei fondi a specifica destinazione spesi come se fossero “somme disponibili” e che, dunque, gli stessi non incidono, come dovrebbero, sui limiti dell’anticipazione di cassa.
Tale prassi potrebbe causare irreversibili crisi di liquidità delle aziende appaltatrici con conseguenze devastanti anche sulla possibilità per le stesse di continuare nella prosecuzione delle attività.
Solo a titolo esemplificativo, si segnala la vicenda dell’appalto per la difesa della costa della zona di via Leucosia. Nella circostanza, infatti, pur avendo la Provincia già da tempo trasferito parte rilevante del cofinanziamento da essa dovuto per l’opera in questione al Comune di Salerno (per complessivi € 5.449.453,50, versato in tre rate nel Gennaio 2010, nell’Aprile 2011 e nel Dicembre 2011), si rileva che quest’ultimo abbia girato neppure un terzo (circa 1,5 milioni) di quanto tempestivamente accreditatogli dall’Ente di palazzo Sant’Agostino alle ditte appaltatrici.
In tal modo, evidentemente, la Provincia finisce con fondi destinati ad opere pubbliche per finanziare probabilmente le spese correnti del Comune Capoluogo.    
Tale prassi si riscontra per numerosi fondi trasferiti da Enti sovracomunali al Comune che, oramai in gravi difficoltà, utilizza somme a destinazione vincolata per la copertura di altre spese.
Si chiede, pertanto, a ciascun organismo adito, per quanto di propria competenza, di procedere alle opportune verifiche e ad ogni intervento necessario al fine di evitare  che la crisi economica e finanziaria dell’Ente divenga irreversibile.
Cordiali saluti.

Salerno, 1 Giugno 2012
Roberto Celano
Consigliere Comunale Pdl

Anna Ferrazzano
Capogruppo Pdl

Raffaele Adinolfi
Consigliere Comunale Pdl

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