L’ONOREVOLE ANGELO TOFALO, IL GRILLINO CHE NON PAGA I CONTRIBUTI. LO SCRIVE IL MATTINO. IL PENTASTELLATO PRECISA

Collaboratori e consulenze: il caso tocca anche il M5s. O almeno la metà dei parlamentari campani. Che restituiscono, è vero, parte dello stipendio e dei rimborsi, come evidenziato nel sito «tirendiconto.it», ma utilizzano qualche escamotage per il pagamento dei contributi Inps ai propri collaboratori parlamentari e ai propri consulenti: alcuni «cittadini» non risultano aver pagato alcun contributo previdenziale, altri hanno inventato il sistema della ditta individuale.




Il più originale è l’uomo del «boia chi molla», Angelo Tofalo. La sua frase è rimasta scolpita nelle recenti cronache parlamentari. Nel suo rendiconto presentato sul sito M5S è preciso nel documentare quanta parte del proprio stipendio ha restituito.

Per i collaboratori, tuttavia, ha inventato un sistema tutto suo: ha infatti creato la ditta individuale «Tofalo Angelo» con indirizzo in Pellezzano. Tipo di azienda: «A1 – azienda con una sola posizione, senza unità operative, non autorizzata all’accentramento contributivo», per «attività dei partiti». Due assunzioni, con contratto “part time” ma a tempo indeterminato in modo da godere delle agevolazioni della legge 407 del 1990 che prevede, per soggetti disoccupati da più di 24 mesi residenti nelle regioni del Mezzogiorno, l’esenzione totale dal pagamento dei contributi previdenziali, contributi che vengono coperti dall’Inps, cioè da tutti.

 

di Fulvio Scarlata tratto da ilmattino.it 

 

LA PRECISAZIONE DELL’ONOREVOLE ANGELO TOFALO 

 

“Apprendo oggi da un articolo del quotidiano Il Mattino cartaceo ed un post della versione on line a firma di Fulvio Scarlata che io userei “escamotage” per i pagamenti dei contributi INPS relativi a collaboratori e consulenti, che mi sarei “inventato il sistema della ditta individuale”, che si ravvisa un tentativo di “elusione fiscale”. E che grazie alla mia “originalità” per i collaboratori avrei “inventato” la ditta Angelo Tofalo, con una sola posizione senza unità operativa non autorizzata all’accentramento contributivo, per attività dei partiti, per godere delle agevolazioni della 407 del 1990 che prevede, per soggetti disoccupati da più di 24 mesi residenti nelle regioni del sud, l’esenzione totale del pagamento dei contributi previdenziali, contributi che vengono coperti dall’INPS.

Rimango incredulo di fronte a tanta superficialità e ad un attacco palesemente strumentale volto a screditare la mia attività politica.

In primo luogo tengo a precisare che sono iscritto all’INPS con Pos. 7211718337, settore terziario, attività dei partiti e delle associazioni politiche, CSC 70703, codice ISTAT 91320, e all’INAIL con Pos. 19242306.

Non ho nessuna ditta, neanche individuale, di conseguenza non sono iscritto al registro delle imprese.

Ho aperto una posizione INPS ed una INAIL come lavoratore autonomo ed assunto 2 persone registrandole regolarmente.

Non parliamo quindi di una ditta ma di assimilazione ai lavoratori autonomi, il CCNL di lavoro applicato è quello degli studi professionali per analogia con due dipendenti.

Nello specifico mi preme chiarire che è stata chiesta l’applicazione della legge 407/90, per un solo dipendente, e non due come riportato erroneamente dal giornalista del quotidiano Il Mattino;  che i contributi sono dovuti nella misura del 50% (come previsto per i lavoratori autonomi) e non del 100% come ancora erroneamente scritto da Scarlata.

Lascia un commento