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SALERNO, COMUNALI 2016. CIRIELLI (FDI-AN): “OGNI DECISIONE AL TAVOLO NAZIONALE DEL CENTRO DESTRA”

Movimenti in corso in casa centrodestra per dar vita, anche a Salerno, a quella stesa coalizione politica formata dai tre partiti cofondatori del cosiddetto Patto di Bologna (Forza Italia, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e Noi con Salvini) che sta per essere ufficializzata direttamente dai leader nazionali (Berlusconi, Meloni e Salvini) in tutti i capoluoghi di regione chiamati al voto il prossimo mese di giugno.

Tutt’altro discorso per i capoluoghi di provincia dove il timbro finale sulle candidature verrà inciso dal tavolo nazionale composto dai delegati alle trattative dei rispettivi partiti. E proprio alla vigilia della quarta riunione con all’ordine del giorno proprio le elezioni amministrative in Campania, in programma domani pomeriggio nella capitale, si aprono nuovi scenari nel centrodestra salernitano che sembrano andare per la prima volta verso quell’ unità da tutti auspicata ma che, nonostante i numerosi appelli lanciati nei mesi scorsi, non è stata ancora sancita. Sulla scrivania attorno alla quale torneranno a sedersi Altero Matteoli (Fi), Carlo Fidanza (Fdi-An) e Raffaele Volpi (Noi con Salvini) verranno nuovamente messi nero su bianco i nomi di Gaetano Amatruda (sostenuto da forzisti, salviniani, socialisti di Caldoro e democratici cristiani di Rotondi) e di Antonio Iannone (sponsorizzato dai meloniani). La strada per chiudere un accordo su Salerno, però, è tutta in salita.  Anche perché Fdi-An non è disposta a fare alcun un passo indietro. Ma uno di lato forse sì. Sempre, ovviamente,  per il “bene della coalizione”.  A patto  – è questa la condicio sine qua non – che in almeno uno degli altri capoluoghi di provincia campani che torneranno alle urne (Benevento o Caserta) la leadership del centrodestra venga affidata ad un suo candidato. Civico o politico che sia. In tal caso potrebbe esserci una convergenza su Amatruda, a Salerno, il quale, tra l’altro, finora non è stato mai attaccato dai vertici locali del partito della Meloni. E che lo stato dell’arte sia questo lo conferma direttamente il leader salernitano di Fdi-An Edmondo Cirielli che, mettendo da parte la polemica della scorsa settimana con Mara Carfagna, apre a sorpresa agli azzurri  bocciando, allo stesso tempo, quei candidati che dopo essere stati nei partiti (come Roberto Celano) ora si presentano sotto una bandiera civica. “Noi – chiarisce l’ex presidente della Provincia – non facciamo alcun passo indietro sul nome di Iannone, che per la sua esperienza politica e amministrativa resta il miglior candidato per il centrodestra. Siamo pronti a farlo solo davanti ad un politico di alto profilo come la Carfagna”. Poi, però, si spinge oltre: “In Campania ci sono altri capoluoghi di provincia che rinnoveranno le amministrazioni. Se il tavolo nazionale deciderà che la candidatura a Salerno spetta a Forza Italia e che Fdi-An, di conseguenza, potrà guidare la coalizione in un’altra città siamo disponibili a fare ogni valutazione”. Insomma Cirielli sposta il ragionamento politico su base regionale. Anche perché sul nome dell’allievo dell’ex sindaco socialista Vincenzo Giordano non c’è alcuna preclusione. Ma solo sul suo nome. “Certo – ammette – non ha la stessa esperienza del nostro Iannone, ma Amatruda va bene. Anzi se ce lo avessero proposto prima forse le cose sarebbero andate in maniera diversa”. Al contrario, invece, il deputato boccia patti di desistenza volti ad appoggiare candidati civici come Celano: “Sono tutti  bravi gli aspiranti sindaci ma i personalismi non ci interessano. Il centrodestra italiano è formato da Fi, Fdi-An e Noi con Salvini”. Sulla stessa linea il presidente provinciale Michele Cuozzo: “Iannone resta in campo ma la scelta decisiva arriverà da Roma. E noi la rispetteremo perché, al contrario di altri, non abbiamo pregiudizi verso qualcuno ma lavoriamo da sempre per l’unità di tutto il centrodestra. Nei prossimi giorni – conclude Cuozzo – continueremo il nostro tour nei comuni della provincia per rafforzarci ulteriormente sui territori. Le liste elettorali sono quasi pronte”. Ora, quindi, la patata bollente passa nelle mani dei vertici nazionali dei partiti. A loro il compito di trovare la quadra in tutti i capoluoghi di provincia campani, a cominciare proprio da Salerno. Se il loro tentativo dovesse fallire tutto tornerà come prima: Fi e salviniani da un lato,  Fdi-An dall’altro, pronti a duellare per la conquista di quanti più seggi possibili in consiglio comunale. Con buona pace dei candidati civici e dei grillini.

 

tratto da Il Mattino di Roberto Junior Ler