Giuseppe Conte è stato chiaro, fin troppo: il Movimento 5 Stelle, soprattutto dopo la frattura con Luigi Di Maio, non puo’ rimanere all’interno del Governo Draghi, salvo che il Presidente del Consiglio non accolga un lungo elenco (forse troppo lungo) di richieste che vanno dalla proroga del Superbonus ad uno scostamento di bilancio per sostenere famiglie ed imprese per il caro bollette. E giovedi’, intanto, al Senato c’è il voto di fiducia sul Decreto Legge Aiuti ed il M5S, dopo aver votato si alla Camera, potrebbe dare una spallata al Governo, anche con una astensione ed una uscita dall’aula. Conte punta a recuperare voti e consensi, mettendo se non all’opposizione almeno ai margini di un governo in caduta libera in termini di credibilità. E Matteo Salvini, che ha chiuso la partita interna, non puo’ restare a guardare perchè correrebbe il rischio di vedere franare il proprio consenso con l’uscita dal Governo di Giuseppe Conte. I due leader si marcano a vista e sono pronti a dare un segnale forte al Governo Draghi: se Lega e M5S dovessero passare all’opposizione, sarebbe difficile anche per il Presidente Mattarella lasciare in piedi l’attuale esecutivo. Una crisi di Luglio che potrebbe far nascere il classico governo balneare ma anche il voto anticipato a settembre-ottobre 2022.
