STOP ALL’UTILIZZO DEL REDDITOMETRO: IN CONSIGLIO DEI MINISTRI LA RELAZIONE DEL VICE MINISTRO LEO

Il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha concordato con la Presidenza del Consiglio di relazionare al prossimo Consiglio dei ministri in merito al contenuto del decreto ministeriale 7 maggio 2024 che introduce limiti al potere discrezionale dell’Amministrazione finanziaria di attuare l’accertamento sintetico. È quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, le quali ricordano che l’emanazione del decreto, stabilita dal governo Conte 1 ma mai attuata, era attesa da più di sei anni per regolare l’effettivo superamento del cosiddetto “Redditometro” introdotto dal governo Renzi nel 2015

Leo evidenzia che “il centrodestra è sempre stato contrario al meccanismo del ‘redditometro’ introdotto nel 2015 dal governo Renzi. Il decreto ministeriale pubblicato in questi giorni in Gazzetta mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell’Amministrazione finanziaria di attuare l’accertamento sintetico, ovvero la possibilità del Fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato. Potere previsto dall’ordinamento tributario fin dal 1973”. “Nel dettaglio – spiega –, con il nostro decreto, siamo intervenuti per correggere una stortura che si è creata nel 2018, quando il governo Conte 1 ha abolito il D.M. 16 settembre 2015, il cosiddetto ‘redditometro’, del governo Renzi e aveva contestualmente stabilito che si dovesse emanare un nuovo decreto con dei paletti precisi a garanzia del contribuente, in modo da limitare al minimo il contenuto induttivo dell’accertamento, e privilegiando sempre il dato puntuale a garanzia del contribuente”.