LUCIA VUOLO (FORZA ITALIA): “LA SPESA DURANTE IL COVID E LA PROMESSA: 60 TIROCINANTI CON ME A BRUXELLES”

Onorevole Lucia VUOLO, mi dica una cosa che non ha mai raccontato a nessuno.
“Maggio 2020. Eravamo tutti rilegati in casa. Il Covid19 mieteva vittime ogni giorni, i contagi erano totalmente fuori controllo. Io ero tanto preoccupata, sono asmatica. Mentre in molti passavano le giornate a preparare ricette, leggere libri o guardare la televisione, un giorno decisi di fare qualcosa di pericoloso. Presi la macchina, andai al supermercato ed andai a comprare pelati, pasta, detersivi, insomma andai a fare la spesa.”
Mi scusi, a fare la spesa, come tutti.
“Come tutti? No. In quelle settimana c’erano persone che non avendo un lavoro, erano rimaste a casa per dignità. Persone che facevano la pasta con quel poco di farina che avevano o che non potevano più lavarsi. Decisi di andare a fare la spesa per loro. Ho rischiato tanto, ma quei sorrisi di gratitudine, gli abbracci ed il silenzio di quelle azioni non le scorderò mai più.”
E perché lo dice solo ora?
“Perché nessuno mi aveva mai chiesto di raccontare un qualcosa che non avevo mai detto a nessuno.”
Visto che ci siamo, cosa avrebbe voluto fare a Bruxelles e che non è riuscita a completare? 
“Avrei voluto portare almeno il doppio dei tirocinanti, ma il Covid19 ci ha sottratto due anni e mezzo di libertà e di lavoro. Ed ecco perché ho promesso che porterò a Bruxelles, a 1’300 euro al mese, almeno 60 tirocinanti. E quando dico una cosa, la faccio.”
Che vuol dire essere “onorevole”? 
Lo chieda a chi ama farsi chiamare onorevole. Io vivo tra la gente e chi mi ha conosciuta, cittadini, imprenditori, presidenti e operai, sa bene come ragiono. Io sono una pragmatica, lavoro circa dieci ore al giorno, salto spesso i pasti, da cinque anni ho scoperto la responsabilità di agire per conto delle comunità che rappresento.
Ma è vero che per convincere dei suoi colleghi a votare a favore delle “telline” dell’Adriatico ha preparato un piatto di pasta con le piccole vongole?
Adoro cucinare, gli spagnoli adorano mangiare, le “telline” sono salve.
Una politica sui generis.
Politica è concretezza e se un piatto di pasta può fare la differenza tra la tutela dei pescatori dell’adriatico o la loro bancarotta, ben venga la concretezza e la bontà del piatto di spaghetti con le telline del nostro mare Adriatico.