TURISMO E CRISI DA COVID: IN TRENTINO ALTO ADIGE 100 HOTEL FINISCONO ALL’ASTA

C’è chi ha messo in vendita tutto al primo campanello d’allarme della crisi pandemica e chi, invece, ha cercato di resistere per poi arrendersi ai debiti e alle esecuzioni immobiliari giudiziarie. A conti fatti sono circa cento gli hotel con più o meno stelle, garnì e alberghi del Trentino in attesa di passare di mano. Cioè il 7 percento del sistema dell’accoglienza che, complessivamente, può contare su 1.480 strutture ricettive. Molte le aste indette dal tribunale che alla prima chiamata vanno deserte in attesa dei successivi avvisi con ribasso del prezzo previsto per legge. Alcuni affari se li sono già aggiudicati fondi d’investimento orientali, londinesi e società costituite poco prima della partecipazione alla gara. Altri sono transitati di mano in mano sotto forma di operazioni di salvataggio concordate tra privati. Fatto sta che la Provincia ha alzato la guardia ed esprime preoccupazione, per bocca dell’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli, che ha messo a punto il ’Fondo alberghi’. “Chi è dotato di molti soldi può permettersi di gestire strutture costose, pur di riciclare denaro illecito – ha detto Spinelli -. Dobbiamo riuscire a prevenire questi rischi”.