Antonio Iannone

ANTONIO IANNONE SUL DECRETO PER IL PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA PA: “UNA LEGGE DIFFICILMENTE APPLICABILE”

Si tratta- evidenzia Iannone– di una misura assolutamente utile e condivisibile nel principio. Non è possibile che fornitori, imprese e professionisti, debbano vedere bloccati i loro crediti e al tempo stesso dover fronteggiare le difficoltà che la crisi e la contingenza internazionale comporta, soprattutto nella realtà dell’Italia meridionale. Il problema, come al solito, è passare dall’olimpo dell’idea alla prassi del quotidiano e adottare poi delle misure che siano realmente concretizzabili, senza creare delle false attese che pongono ulteriori problemi di tensione.

 

 

Diceva bene il presidente Caldoro, così come è concepito il decreto è difficilmente applicabile o quantomeno farraginoso, perché va a favorire quegli Enti che hanno una liquidità di cassa perché dà la possibilità di agire in deroga all’altra scellerata misura che è il Patto di Stabilità, ma per ciò che riguarda gli Enti che hanno difficoltà di cassa c’è la possibilità di attivare dei mutui, ma poi già da settembre si dovrebbero pagare le rate con un notevole appesantimento su quei bilanci di Enti che hanno già notevoli difficoltà. La cosa più semplice e più giusta da fare sarebbe stata quella di prevedere una compensazione; coloro che hanno crediti nei confronti dello Stato e che al tempo stesso hanno debiti tra le diverse amministrazioni, credo che dovevano avere la possibilità di concretizzare questa possibilità di compensare crediti e debiti e in questo modo immediatamente si sarebbe dato ristoro al Paese liberato di tante preoccupazioni e in maniera concreta ci sarebbe stata la risposta che lo Stato deve dare. Un’altra misura che io avrei auspicato e immediatamente applicata è quella della sospensione del Durc, perché questo provvedimento che è stato inserito dal Governo Monti ha aggravato notevolmente quelle che sono le condizioni di riscossione da parte dei privati e delle imprese e notevolmente ha aggravato anche le procedure che sono già burocraticamente pesanti».

 

Sulla Sanità in provincia di Salerno

 

«E’ il momento della responsabilità- sottolinea Iannone– in cui tutti i politici, e in particolare quelli che fanno pubblica amministrazione, devono collaborare e individuare delle soluzioni concrete. Su questi modelli ci può essere compartecipazione trasversale anche rispetto agli schieramenti politici. Chi vuole usare i palazzi per fare delle strumentali questioni politiche non avendo neanche la legittimità morale per farlo, perché quello che si vive oggi è figlio, in particolare nella Sanità, delle scelte scriteriate e politicamente oscene che sono state condotte in passato proprio supportate da quella parte politica, non può dare lezioni di morale, né tanto meno chi è causa del male suggerire la soluzione. Credo a questo proposito che la Regione, attraverso il presidente Caldoro, ha introdotto degli importanti motivi di novità amministrativa, naturalmente il pozzo di debiti che è stato creato in passato pesa come un macigno sull’attuale gestione. Non è che basta cambiare governo politico o manager e si cancellano le pratiche e i nefasti risultati che quelle pratiche hanno prodotto in passato. Bisogna fare i conti con questa realtà, credo che bisogna dare un colpo di spugna alle polemiche del passato e mettersi a lavorare su quella che è la situazione reale. Se c’è questo spirito noi dichiariamo la piena disponibilità alla collaborazione nell’interesse dei cittadini, ma mi sembra che si voglia fare soltanto della vecchia politica».

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