CAVA DE’ TIRRENI. MARCELLO MUROLO: “SULLA MOVIDA C’E’ CHI METTE LA TESTA SOTTO LA SABBIA”

Il lungo intervento del Presidente della Confesercenti di Cava sui problemi della Movida si può riassumere in due parole: gli affari sono affari. Per il resto, mettiamo la testa sotto la sabbia e ciascuno si arrangi.
La movida non rispetta le norme anti-Covid, sulle quali tanto insistono via social sia il Sindaco sia il Presidente della Regione? Facciamo finta di niente.

E’ quanto scrive Marcello Murolo, candidato sindaco del centro destra a Cava de’ Tirreni.

La movida imbratta e riempie di immondizia il sagrato della chiesa cavese più bella, come abbiamo sempre detto noi e come recentemente hanno denunciato gli stessi frati francescani? Facciamo finta di niente.
Succedono episodi di violenza (quello dello scorso fine settimana, non è il primo)? Nei fine settimana Cava oramai è una accorsata piazza di spaccio? Facciamo finta di niente.
Mi chiedo allora: cosa accadrà quando ci saranno altri incidenti e altri episodi di violenza, perché nessuno vigila e nessuno controlla? Continueremo a far finta di niente?
Far finta di niente e nascondere la testa sotto la sabbia, lasciando che la città vada alla deriva, è appunto lo stile di questa amministrazione.
Non è però il mio.
Il Presidente della Confesercenti dice che purtroppo non si può fare niente, che i vigili urbani sono sotto organico, che non ci sono mezzi e personale. Lo invito a riflettere.
Chi ha gestito la Polizia Locale in questi cinque anni? Chi aveva il compito di darle un’organizzazione coerente con le necessità del territorio? Chi ha nominato un Comandante della Polizia Locale per poi revocargli l’incarico dopo pochi mesi sulla base di proteste arrivate fino in consiglio comunale?
Non giochiamo sugli equivoci.
Io ovviamente non sono contrario alla movida (male – educata, per l’appunto) o allo sviluppo delle attività commerciali. Credo in un modello di sviluppo commerciale e turistico che sia all’altezza della nostra città e delle sue tradizioni. Credo che sia interesse primario dei commercianti puntare sulla qualità e sull’immagine di Cava e delle sue attività, prima che sia troppo tardi. Di territori abbandonati a sè stessi la nostra regione ne conta già troppi.
Tiriamo fuori la testa dalla sabbia, una buona volta.