Ecco le dichiarazioni rilasciate da Vincenzo De Luca nella consueta trasmissione settimanale di Lira Tv.
La mia vicenda al Ministero mi ha disgustato. Voglio parlare soprattutto ai miei concittadini, perché mi fa star male l’idea che possa trasmettersi l’immagine di uno che vuole avere più incarichi. Il doppio incarico non esiste, e men che meno esiste il doppio stipendio. Io non ho chiesto niente a nessuno: mi ritrovo nel Governo perché un pomeriggio ho ricevuto una telefonata dal segretario regionale nella quale mi si annunciava che avevano pensato a me come viceministro.
ÂÂÂ Non ho parlato con nessuno, non ho chiesto niente a nessuno, non ho contattato nessun vertice di partito o di governo; sono stato chiamato a dare un contributo e ho dato la mia disponibilità a fare quel lavoro per cui sono stato scelto. Dopo sette mesi mi ritrovo in una condizione in cui gli stessi che mi avevano chiamato sono scomparsi e non rispettano la legge che regola le competenze dei viceministri. Io sto facendo questo braccio di ferro per due ragioni.
La prima per reagire all’intollerabile arroganza di un Ministro che non può pensare di gestire tutto come una bottega privata: non poteva farlo prima e meno che mai può farlo oggi, con lo scenario politico totalmente mutato; perché, mentre prima Lupi rappresentava tutto il Pdl, ora rappresenta trenta deputati. La mia, dunque, è una lotta contro lo “scilipotismo di ritorno”. Non è possibile che un partito di trenta deputati abbia la vicepresidenza del Consiglio e i ministeri dell’Interno, delle Infrastrutture e Trasporti, della Sanità, dell’Agricoltura, delle Riforme Istituzionali (e della Giustizia), mentre un altro partito di trecento deputati abbia solo Bray, Kyenge, Trigilia, il “ministro delle fantasie” Delrio e il “ministro dimezzato” Zanonato, al quale il Viceministro Catricalà ha sottratto tutto il comparto delle Poste e Telecomunicazioni.
Il secondo motivo di battaglia, quello più sostanziale, è la difesa degli interessi del Sud. Io sono l’unico esponente politico meridionale nel governo: se esco io, il Mezzogiorno è totalmente cancellato. E questo in un momento in cui si stanno finanziando investimenti nelle autostrade e tangenziali dell’area milanese, che sono del tutto inutili; sarebbero risorse da destinare al Sud. Dobbiamo combattere, perché non ci regaleranno niente. Un esempio: se non c’è una presenza come la mia nel governo, la metropolitana di Salerno si ferma qui: e invece dovremmo finanziare il prolungamento verso l’Università, verso Nord e Sud. Chi dovrebbe farla questa battaglia? Stesso discorso per il raddoppio dell’autostrada SA-AV, per gli aeroporti della nostra regione. Sono grandi partite che riguardano lo sviluppo dei nostri territori, delle quali nessun altro si preoccuperà. Altro che doppio incarico: tutto quello che faccio lo faccio nell’interesse delle nostre comunità.