LA DENUNCIA DELLA CISL FP: “PER L’OSPEDALE DI SALERNO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE DI ALTRE PROVINCE”

In riferimento all’oggetto si rappresenta, con estremo rammarico, la necessità di valutare attentamente le dinamiche messe in campo, poiché tra legittimità burocratico-amministrativa e farraginosità delle scelte operate, nel concreto si sta minando gravemente il processo di reclutamento straordinario messo in campo dall’AOU Salerno per potenziare la filiera sanitaria e poter far fronte alla gravità del momento.

       L’aver prima avviata una proceduta per soli titoli per il reclutamento straordinario di Operatori Socio Sanitari, che avrebbe già da oggi permesso l’entrata in servizio di addetti al fine di potenziare gli organici e averla sospesa obbligando allo scorrimento di graduatorie di altre aziende, mostra una estrema disattenzione, atteso che è a rischio di crollo tutto il sistema sanitario salernitano, per cui non è peregrino ipotizzare la “tragedia” denunciata, resa ancor più prevedibile dall’approssimazione con cui si sta fronteggiando il problema dell’adeguamento degli organici, soprattutto per quanto attiene il personale di supporto.

Lo scrive in una lettera Pietro Antonacchio, Segretario Provinciale della Cisl Funzione Pubblica.

       La richiesta in convenzione ma per contratti a tempo determinato e non a tempo pieno e determinato come invece sarebbe stato corretto fare in questo momento, porterà ad un nulla di fatto e si perderà tempo prezioso, ovviamente sperando che tale evenienza sia prontamente smentita dai fatti ovvero da una immediata risposta positiva di quanti saranno chiamati ad assumere servizio immediatamente entri il 29 marzo p.v…

       L’aver cercato una procedura immediata era dettata dall’emergenza in atto e dalla presunzione che i contratti avrebbero avuto una tempistica limitata allo stato emergenziale in atto e pertanto senza altra aspettativa se non quella di concorrere a fronteggiare l’evitare del dilagare dell’epidemia in atto.

Ovviamente abbiamo dovuto constatare che e questa una esigenza poco avvertita da chi continua nel propria funzione ad essere lontano dagli epicentri del “terremoto virale”, nella convinzione che nell’opportunità legale possa salvare se stesso, mettendo a rischio di contagio e presumibile morte le comunità di riferimento.

Inoltre se proprio si volevano utilizzare le graduatorie, perché non si è riutilizzata quella che la stessa azienda ha, atteso che sono decine gli operatori che inseriti utilmente nelle prime posizioni, la maggior parte di essi salernitani, che si sono prodigati a risollevare la crisi sanitaria delle aziende napoletane, per poi essere abbandonati al loro inesorabile destino di disoccupati,senza poter rientrare nella speranza di vedersi proiettati nei processi di stabilizzazione previsti dalle norme, usati e buttati al macero irresponsabilmente, proprio da chi, avvalendosi e rivendicando la propria autonomia dirigenziale, ha ritenuto di stroncare ogni speranza e possibilità di lavoro.

Ed è altrettanto strano che chi ha l’obbligo di salvaguardare un diritto fondamentale della carta costituzionale, come quello della salute, possa non essere coadiuvato, ma anzi ostacolato, da una burocrazia e da una politica tanto disattente quanto ipocrite.

       Si ridiano responsabilità di scelte ed autonomia decisionali alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie.

Ora non è il momento della politica ma della coesione sociale.