PIERFERDINANDO CASINI A SALERNO TODAY: “MELONI E SCHLEIN SONO IL NUOVO”

“Comunque la si pensi, oggi in Italia abbiamo due leader donna, una a destra e una sinistra, che non sono arrivate per le quote rosa ma per i loro meriti”. Lo dichiara, in un’intervista a Salernotoday.it, l’ex presidente della Camera e senatore del Pd Pierferdinando Casini, alla vigilia del suo arrivo in Campania, precisamente a Vietri sul Mare per la presentazione del suo libro “C’era una volta la politica”. L’appuntamento è per le ore 19.30 presso il Lloyd’s Baia Hotel.
Nell’intervista rilasciata al giornalista Roberto Junior Ler, Casini spiega: “Giorgia Meloni è stata costretta a fare un bagno di realtà, affrontando i problemi di chi si ritrova al governo dopo aver fatto anni di opposizione. La sua postura in politica estera finora è stata ineccepibile, ma quello a cui deve stare più attenta sono i suoi alleati che finora si sono dimostrati i suoi peggiori nemici. Elly Schlein rappresenta la discontinuità, la vittoria di chi chiedeva un nuovo corso del Pd. Ha suscitato molti entusiasmi e ha riportato a votare moltissime persone, il che di per sé è già un fatto estremamente positivo. Certo dovrà essere brava a fare sintesi fra tutte le anime del partito, mostrare intelligenza e responsabilità per non disperdere i voti di coloro che sono moderati e, su alcuni temi essenziali, come quelli di politica estera restare sulla rotta tracciata da Letta: atlantista e al fianco dell’Ucraina”. Quanto al Terzo Polo – sottolinea Casini – “credo che le tanto agognate “praterie” non ci siano più. Oggi c’è una competizione aperta e una grande fluidità dei consensi. E la verità è che ora la Meloni e la Schlein sono il nuovo e tutto il resto appare il vecchio”. Sempre nell’intervista a Salernotoday.it, Casini sollecitato sulla presenza a Vietri sul Mare sia del viceministro agli affari esteri Cirielli (FdI) sia del vicecapogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca risponde: “Posso solo dire che da buon democratico cristiano ho fatto mia la lezione di quella lunga stagione. Una stagione di polemiche accese ma anche di grande ascolto. All’epoca, ogni discussione finiva con il riconoscimento del rispetto dell’avversario, pur nella diversità delle idee e nella rivalità politica. Non c’erano nemici, ma solo avversari. Negli ultimi anni tutto questo è mancato per lasciare il posto a una politica urlata e litigiosa e a una continua e crescente strumentalizzazione del dibattito politico”.