Lello Ciccone

SALERNO. LELLO CICCONE GIA’ PARLA DA SINDACO. LO SCRIVE IL MATTINO

Il ritorno di Romano Ciccone (detto Lello per gli amici). Erano mesi che il noto avvocato penalista non scendeva in prima linea nell’arena della politica salernitana. Erano mesi, infatti, che non si vedeva in campo a difendere le battaglie e i programmi della sua associazione, ma soprattutto che non lo si vedeva dietro a un simbolo di un’ associazione politica. Eletto nel 2001 per la prima volta consigliere comunale con la lista Democrazia Europea, riconfermato nel 2006 sotto il simbolo della Margherita, nominato assessore al Contenzioso a Palazzo di Città, dopo una serie di vicissitudini egli si allontana dal centrosinistra per avvicinarsi all’Udc, partito che poi ha lasciato per aderire ad An in vista delle elezioni provinciali del 2011, che portarono all’elezione di Edmondo Cirielli a Palazzo Sant’Agostino.

 

L’attuale deputato di Fdi riscosse un buon successo in città grazie al contributo fondamentale proprio di Ciccone. Di qui seguirono l’adesione al Pdl, la mancata candidatura alle elezioni regionali del 2010 e la successiva nomina ad assessore provinciale ai Trasporti. Nel 2011, in occasione del rinnovo del consiglio comunale, Ciccone decide nuovamente di scendere in campo, ma questa volta non in prima persona ma attraverso una lista, Alleanza per Salerno, che ottenne un buon risultato (oltre 5mila voti) e l’elezione di un consigliere comunale (Paky Memoli ora traslocata nell’Udc). Infine il passaggio in Fdi, di cui è ancora il responsabile organizzativo. Dopo l’ultima performance ottenuta in città alle ultime elezioni politiche da Fdi, grazie anche al suo personale contributo, di Ciccone si erano perse le tracce. Ma chi pensava che avesse rinunciato alle sue battaglie politiche si sbagliava. Ieri è ritornato sulla scena politica con una nuova associazione, Il Domani, che unisce anche Scafati Libera, Rinascita di Sapri e Futuro Possibile. Giunto in una gremitissima sala del bar Moka, accompagnato dalla fedelissima Stefania Romano, il noto penalista ha ribadito la sua vicinanza al centrodestra rilanciando, però, la sua personale azione politica. “C’è bisogno di partecipazione in questa città perché un giorno sì e l’altro pure siamo attenzionati da organi di informazione nazionale per le opere pubbliche che procedono a passo di lumaca, le piazze cedono e la politica dà pessimi segnali di attaccamento alle poltrone. C’è dunque bisogno di un cambio di passo nella politica amministrativa, di una accelerazione per tirare fuori la città dalla stagnazione”. A finire nel mirino di Ciccone è stato il Crescent “su cui non è stato consentito un referendum per conoscere l’opinione dei salernitani”. E, dunque, anche il sindaco De Luca: “Ho subito infamie e chiacchiericci, ma è stato lui ad aver promesso 5 mila nuovi occupati nel Crescent, che ancora oggi non ci sono. Mi accusava di fare clientela politica attraverso l’istituzione dell’albo dei giovani avvocati, ma è lui che non sta facendo nulla nel merito e gli avvocati sono sempre gli stessi”. Poi ha difeso la sua famiglia: “Mi è stato detto che come assessore alla Mobilità stavo privatizzando tutto per favorire mia moglie in quanto lavorava in un’azienda di trasporto privata. Ma lei fa un altro lavoro”. Parole da candidato sindaco, anche se lui smentisce: “Non mi candiderò”. Ma nella vita mai dire mai, perché all’orizzonte ci sono anche le regionali del 2015, che potrebbero stuzzicare e non poco il legale salernitano

 

tratto da Il Mattino -di Roberto J. Ler 

Lascia un commento