Vincenzo De Luca e Bersani

VINCENZO DE LUCA: “PD, CORPO ESTRANEO ALLA SOCIETA’. M5S, ED ORA COSA VOGLIONO FARE?”

La situazione del paese è drammatica, l’incertezza regna sovrana. Il quadro, già compromesso, è stato reso ancor più difficile da una legge elettorale vergognosa, di cui sono responsabili Pdl, Lega, Fini e Casini, fatta solo per impedire di governare. Questa situazione si è creata solo per via di un sistema che non prevede lo stesso premio per le due Camere. E voglio evidenziare la grande responsabilità di Fini e Casini e delle forze politiche che sostengono, che per anni non hanno fatto altro che mantenersi in una posizione che consentiva loro di ricattare a destra e sinistra, e questo solo per puro interesse personale, per restare nelle loro posizioni.


PD
Il Partito Democratico, come dimostrano la direzione nazionale di qualche giorno fa e le sue modalità di discussione, continua a dimostrarsi un corpo estraneo alla società e continua a trasmettere un’immagine di grande pesantezza. I suoi esponenti sembrano sempre persone che portano il mondo sulle spalle e parlano una lingua morta, che non ha nulla delle urgenze e delle esigenze della gente comune. In campagna elettorale Berlusconi ha avuto l’intelligenza di caratterizzarsi per una proposta, quella sull’eliminazione dell’IMU. È evidente che si trattava di una “palla” colossale, come è chiaro che quella sull’ICI l’abbiamo pagata tre volte ed è costata lacrime e sangue: ma la gente di questi tempi si aggrappa anche a quello. Il PD, invece, non ha fatto capire alla gente di avere un programma politico concreto.

Gli 8 punti di Bersani
Il centrosinistra ha maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato: è ragionevole che Bersani si proponga per formare il governo. Ho ascoltato gli 8 punti del suo possibile programma. Ci sono aspetti senza dubbio interessanti, ma resta il grande limite di comunicazione che caratterizza il PD. Piuttosto che ipotizzare dei “titoli” come quello sulla riduzione dei costi della politica, sarebbe stato meglio dire cose chiare e concrete, come zero province e dimezzamento dei parlamentari. Capisco quando Bersani dice che nel periodo di governo Monti non c’è stata la maggioranza per prendere decisioni; ma è pur vero che in quel periodo il PD non ha fatto con convinzione le battaglie che si dovevano fare. E io, ora, dopo le enunciazioni di Bersani, invito il PD campano, ma anche le altre forze politiche regionali, a portare avanti battaglie concrete in consiglio regionale: ad esempio l’equiparazione degli stipendi dei consiglieri a quelli dei sindaci. Voglio ricordare che, prima di lasciare il Consiglio, proposi di ridurre lo stipendio di duemila euro. Quanto ai finanziamenti ai partiti, è chiaro che il sistema va cambiato; ma un sistema che preveda un rimborso di spese che siano certificate da autorità terze va, a mio avviso, mantenuto; altrimenti la politica può farla solo chi ha i miliardi.

Movimento 5 Stelle
Nel voto al Movimento si è espresso tutto il disprezzo per il mantenimento dei privilegi della politica, di gente che lavora dieci volte meno e guadagna molto più, ad esempio, di un sindaco. Questa, a dire il vero, è una battaglia che noi portiamo avanti da tempo, ben prima di Grillo. Lui ha dato voce ad un’idea, e anche su questa noi eravamo arrivati tempo fa: chi ha responsabilità pubbliche deve vivere come un cittadino normale. Per molti ormai fare politica è semplicemente fare una scelta per sistemarsi a vita: questo non è più accettabile. La gente non si è interessata più a sapere cosa sarebbe successo, semplicemente si è stufata di tutto questo. E qui sta la grande capacità di Grillo di intercettare questo disgusto e cogliere a pieno una domanda di svolta. Questo è anche apprezzabile, come sono apprezzabili il legame con i territori e le piccole battaglie portate avanti dal Movimento.
Ora, però, si pongono i problemi veri. Le forze politiche tradizionali hanno dimostrato di non saper passare dalle cose dette alle cose fatte: verissimo. Ma ora il M5S cosa vuol fare? Vedo che si inizia già a perdere un po’ la testa: ho sentito Grillo che dice di volere il 100% e di voler cambiare il mondo. Le buffonate, persino le cattive parole, possono servire a vivacizzare la lingua morta della politica; ma poi ci si stanca anche di quello. Io non condivido la violenza verbale e l’offesa permanente: così di certo non si cambia l’Italia. Freud diceva “ogni eccesso porta in sé il germe della sua distruzione”.
Prendiamo l’esempio della vicenda MPS. Se si ritiene che qualcuno ha rubato si faccia la denuncia alla Procura della Repubblica, non si dicano mezze cose, con il solo risultato di creare un clima di tensione spaventoso che poi è forse all’origine del drammatico episodio del suicidio di David Rossi. Io sono assolutamente d’accordo a buttare a mare la politica politicante. Ma non accetto le offese rivolte a gente, come un amministratore, che getta il sangue per mandare avanti una comunità. È tanto difficile liberarsi della palude politica senza perdersi in cialtronerie e offese continue?
Ma, soprattutto, come pensiamo di risolvere le questioni vere? Parlo, per esempio, dello spostamento della Tares a luglio: da oggi a luglio i comuni come pagano il servizio di raccolta? E parlo del previsto aumento dell’IVA. O dell’IMU: vogliamo una volta per tutte decidere di togliere l’IMU sulla prima casa per le fasce disagiate? E i 170mila esodati, cosa si fa con loro? Passando anche alle proposte che fa il Movimento, dove si trovano le risorse? Un esempio su tutti, il reddito di cittadinanza. Sarà pure una cosa giusta, ma costa 36 miliardi: dove li troviamo?

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