Il 27 agosto, a Tbilisi, si è tenuto un incontro significativo tra i rappresentanti dell’associazione “La Georgia e l’Italia” e quelli dell’associazione “Diaspora georgiana globale”, con l’obiettivo di definire una strategia condivisa per la tutela e la promozione della cultura georgiana all’estero. Un confronto produttivo e necessario, che nasce dalla consapevolezza del ruolo cruciale delle comunità diasporiche nella conservazione dell’identità nazionale, soprattutto in un contesto di crescente mobilità e dispersione culturale. La Georgia, come molti altri paesi con una lunga storia di emigrazione, si confronta da decenni con un progressivo calo della popolazione residente, stimato attorno al 30%. Tale fenomeno è dovuto, in larga parte, alla migrazione economica verso paesi europei, tra cui l’Italia, dove la comunità georgiana è diventata sempre più numerosa e radicata. Questa dinamica, se da un lato offre nuove opportunità economiche e sociali ai cittadini, dall’altro pone sfide importanti per la conservazione delle radici culturali, in particolare per le nuove generazioni nate o cresciute lontano dalla madrepatria. Molti bambini georgiani, oggi residenti in Italia e in altri paesi europei, crescono in un contesto bilingue o addirittura monolingue, spesso scollegati dalla lingua d’origine e da una conoscenza approfondita delle proprie tradizioni. È in risposta a questa criticità che le presidentesse delle due associazioni promotrici dell’incontro, Nana Pukhashvili per “La Georgia e l’Italia” e Irakli Bakradze per “Diaspora georgiana globale”, hanno avviato un lavoro congiunto volto alla creazione di un progetto educativo articolato e accessibile. Il programma, attualmente in fase di definizione, mira a promuovere corsi di lingua e cultura georgiana in Italia, rivolti in particolare ai bambini e ai ragazzi di origine georgiana. L’iniziativa si propone non solo di insegnare l’alfabeto, la grammatica e la storia della Georgia, ma anche di stimolare un senso di appartenenza e di orgoglio per le proprie radici. Le attività previste includono laboratori linguistici, momenti di lettura, celebrazione delle festività tradizionali, nonché eventi culturali aperti anche alla comunità italiana, nella logica di un dialogo interculturale inclusivo e costruttivo. L’approccio delle due associazioni è improntato alla collaborazione e alla condivisione di risorse ed esperienze, riconoscendo l’importanza di fare rete tra le realtà diasporiche e quelle della società civile del paese ospitante. In questa prospettiva, il progetto potrebbe rappresentare un modello replicabile anche in altri contesti europei con forte presenza georgiana, contribuendo in modo concreto a rafforzare il legame tra le nuove generazioni e la loro eredità culturale. L’incontro di Tbilisi ha segnato dunque un primo, importante passo verso la costruzione di un ponte culturale solido tra la Georgia e l’Italia. Un ponte fatto di memoria, identità e futuro, dove la lingua non è soltanto uno strumento di comunicazione, ma il cuore pulsante di un popolo che, pur lontano geograficamente, continua a sentirsi profondamente unito.
