Andrea Volpe chiude le Elezioni Regionali della Campania 2025 con 17.305 voti, affermandosi come uno dei candidati più votati della provincia di Salerno e raggiungendo il terzo posto dopo Corrado Matera e Luca Cascone. Un risultato che nasce dalla forza del territorio, dal rapporto diretto costruito negli anni con le comunità locali e politicamente rilevante non solo per il dato assoluto, ma per il contesto in cui matura: una tornata caratterizzata da un netto crollo della partecipazione alle urne, con percentuali inferiori rispetto alle precedenti consultazioni regionali. In un quadro di disaffezione crescente, Volpe realizza una performance sopra le aspettative, consolidando il proprio radicamento e intercettando un segmento elettorale, quello giovanile, che altrove è rimasto ai margini della mobilitazione.
La distribuzione territoriale del voto conferma una presenza forte e riconoscibile soprattutto nell’asse Battipaglia, Bellizzi e tutta l’area dei picentini, che negli ultimi anni ha rappresentato il cuore pulsante della sua attività politica e istituzionale. È qui, nei contesti dove Volpe ha costruito una relazione costante con cittadini, amministratori e realtà sociali, che il consenso ha tenuto nonostante il calo generale dell’affluenza. La sua è stata una delle poche campagne capaci di riportare al voto fasce che tradizionalmente, soprattutto nelle ultime tornate elettorali, avevano scelto l’astensione. In particolare, l’analisi dei seggi mostra una risposta significativa da parte dei giovani, attratti da una politica percepita come concreta, vicina e non filtrata da logiche di apparato.
«Abbiamo fatto un risultato straordinario. È una gioia immensa, che condivido con tutti voi. È il frutto della fiducia che avete scelto di rinnovarmi e della relazione che abbiamo costruito giorno dopo giorno. Ho camminato questi territori, ho ascoltato richieste, preoccupazioni, idee. Mi avete accolto come si accoglie uno di famiglia. Ogni voto rappresenta un volto, una storia, un incontro. È la conferma che la politica fatta guardandosi negli occhi esiste ancora, anche quando la partecipazione cala ovunque», commenta Volpe, emozionato dopo una notte passata a seguire gli exit poll.
Negli ultimi cinque anni Volpe ha adottato una strategia basata sulla presenza fisica e continuativa nei territori, senza ricorrere a sovrastrutture ingombranti, senza affidarsi a reti organizzative pesanti e senza meccanismi di potere spesso determinanti in competizioni simili. La sua linea politica, improntata alla prossimità e all’ascolto, ha generato un voto d’opinione solido, resistente persino in un contesto di forte astensionismo. L’elemento distintivo della sua performance è proprio questo: mentre il sistema nel suo complesso perde partecipazione, Volpe cresce, fidelizza e amplia il proprio bacino, dimostrando una capacità di mobilitazione autonoma e radicata.
Con 17.305 preferenze, il mandato con cui si appresta a entrare in Consiglio Regionale è politicamente forte e ampiamente legittimato. Il valore di questo consenso non risiede soltanto nel numero delle preferenze, ma nella loro natura: un voto convinto, generato dal basso, in gran parte sottratto alla rassegnazione che ha segnato questa tornata elettorale.
«Ci ho messo il cuore, ora inizia una nuova fase. Continuerò a fare quello che ho fatto finora: lavorare con serietà e presenza. Questo territorio ha dimostrato di crederci, e io continuerò a rappresentarlo con la stessa dedizione di sempre», conclude Volpe.
L’intera campagna è stata coerente con un’identità politica chiara: vicinanza alle persone, ascolto quotidiano, continuità nel rapporto con le comunità. Una scelta che ha permesso di trasformare un contesto sfavorevole, segnato da una partecipazione ai minimi, in un risultato elettorale capace di segnare una differenza e di ribadire che la buona politica, quando è radicata nei territori, riesce ancora a generare fiducia.
