Un terremoto giudiziario che ha scosso una intera città, soprattutto perchè nell’elenco degli indagati figura anche MARCO GALDI, Sindaco di Cava de’ Tirreni che, già dalla mattinata di ieri, era tornato alla normalità. Al lavoro quotidiano, come raccontato nell’intervista che vi proponiamo, pubblicata da ilcorrieredelmezzogiorno.it
Il sindaco di Cava de’ Tirreni Marco Galdi, raggiunto anch’egli dall’avviso di garanzia consegnato lunedì mattina durante le perquisizioni a casa, non si scompone dopo i sei arresti, di cui cinque tra funzionari, tecnici e un assessore (vicesindaco fino a qualche settimana fa). «Al di là di queste notizie che ci hanno riguardato, abbiamo continuato a lavorare come tutti i giorni, ci siamo occupati dell’organizzazione delle iniziative culturali per le festività natalizie e abbiamo tenuto una giunta urgente. Oggi parteciperò alla riunione del Cstp. Si continua a lavorare». «Gli arresti – prosegue il primo cittadino – hanno riguardato, per quello che mi è dato capire, vicende diverse e che ovviamente bisognerà approfondire per comprenderne in che modo ci sia il coinvolgimento anche delle persone che hanno avuto provvedimenti restrittivi della libertà. Per il resto la situazione che ci riguarda più da vicino è questo avviso di garanzia ricevuto da tutti quelli che in consiglio comunale hanno votato l’acquisto della Co.fi.ma».
Ma lei che idea si è fatto di questa vicenda?
«Esprimo massima tranquillità e fiducia nell’azione giudiziaria in questa fase e in prospettiva, se occorrerà, giudicante. Anche perché, francamente, avremmo poi acquistato un immobile da un fallimento, non comprendiamo chi avremmo potuto favorire attraverso questo atto. Non c’è chiaro qual è l’ipotesi di reato. Contiamo di comprenderlo».
Dimissioni dell’amministrazione?
«La responsabilità penale è personale, e francamente non ravvedo in una situazione del genere, una condizione per far cadere l’amministrazione. Sarebbe troppo facile un’azione del genere per condizionare la vita della politica e della democrazia».
Ha sentito il suo assessore Alfonso Carleo finito ai domiciliari?
«Per la verità no, anche perché ho saputo in tarda mattinata che c’era stato questo coinvolgimento di Alfonso. Sapevo degli arresti domiciliari, ovviamente non gli ho telefonato né credo che l’avrei trovato».
Sostituirà l’assessore e i funzionari coinvolti?
«Dobbiamo provvedere. La delega (assessoriale, ndr) va direttamente al sindaco, e per i funzionari procederemo ad una loro temporanea sostituzione. Però ufficialmente, non ho ancora ricevuto, come Comune, nessuna informativa specifica»