“26 posti di lavoro presso l’ASL Salerno attendono di essere occupati. 26 persone potrebbero aver finalmente trovato un lavoro ma a causa dei ritardi da parte dell’Ufficio Provinciale dei Servizi per l’Impiego che non provvede ad inoltrare la dovuta documentazione per metterli in condizione di poter avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, costoro sono ancora in attesa. Siamo ad una grave attenzione elevata a sistema.” E’ quanto denuncia il Segretario Provinciale della Cisl Funzione Pubblica di Salerno Pietro Antonacchio.
“Dobbiamo prendere atto che nessuno riesce a determinare una accelerazione della procedura, neanche il Presidente della Provincia e il Segretario Generale dell’Ente, che sono stati informati sulla questione. Purtroppo è una odissea che si protrae da circa 4 anni e che solo grazie alla determinazione del manager Squillante, che con le deliberazioni 652 e 653 del 1 luglio u.s., ha trovato un positivo epilogo, ma nonostante continue sollecitazioni e richieste per poter avere la documentazione per chiudere la partita, inspiegabilmente l’UPSI, che paradossalmente si dovrebbe curare del collocamento mirato e gestire gli elenchi previsti dalla legge 68/99 nonché le procedure a tutela delle categorie protette, invece di prodigarsi a chiudere un percorso caratterizzato da lungaggini e da difficoltà finalmente risolte, continua senza alcuna motivazione ad impedire che 26 persone possano prendere servizio presso la ASL. Siamo al paradosso burocratico amministrativo, che allo stato, attesa la grave crisi e le enormi difficoltà delle famiglie, diventa una contraddizione logico-storica. Si eccepiscono questioni di territorio di pertinenza, dimentichi del fatto che in corso di procedure concorsuali la ASL è divenuta unica, che hanno impiegato 4 anni per espletare una procedura concorsuale, che solo grazie alla determinazione del manager attuale si è definitivamente conclusa, che sentenze di cassazione hanno sancito la obbligatorietà di assumere poiché tali categorie non sono assoggettate all’obbligo del turn over rientrando nelle percentualizzazioni di legge riguardo alla tutela delle categorie protette che ricordo essere disabili, invalidi, non vedenti. Nonostante tutti gli ostacoli incorsi l’ASL di Squillante risulta tra le prime se non addirittura la prima in Italia ad aver adempiuto a tale obbligo, ma purtroppo si deve rilevare che spesso la burocrazia, invece di tutela il diritto vero delle persone, paradossalmente essa stessa lo uccide. Speriamo che a breve si possa mettere il punto su tutta la questione e porre la parola fine all’odissea di chi aspetta di poter esigere un diritto allo stato negato.”
