Le imprese femminili in Campania reggono l’urto della crisi e incidono in maniera significativa sulla composizione dello stock complessivo delle aziende iscritte nei registri camerali. La conferma arriva dal tasso di incidenza sul totale delle imprese che si attesta al 26,6% ed è superiore non solo alla media delle Regioni Obiettivo Convergenza (25,5%), ma anche alla media nazionale (23,6%). I dati sono stati elaborati dal Centro Studi Ance Salerno che ha analizzato l?Osservatorio dell?imprenditoria femminile” di Unioncamere facendo riferimento a due indicatori: il tasso di incidenza (sul totale complessivo delle aziende iscritte) e la variazione percentuale dello stock fra il 2102 e il 2013.
All’interno delle dinamiche positive inerenti le imprese a guida femminile ? evidenziano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno ? è rintracciabile una forte componente riconducibile al ricorso all’autoimpiego in considerazione di un permanente quadro negativo, soprattutto nelle regioni del Sud, relativo al mercato del lavoro.
In Campania spiccano le province di Avellino (32,21% con 14.140 imprese femminili) e Benevento (32,12% con 11.152 imprese femminili) che si collocano ai vertici della graduatoria nazionale per tasso di incidenza. In questa specifica graduatoria seguono Caserta (27,18% con 24.400 aziende); Salerno (25,75% con 30.885 aziende) e Napoli (25,12% con 68.667 aziende).
La Campania con 149.244 imprese è la prima regione – tra quelle dell?Obiettivo Convergenza ? per tasso di incidenza ed in termini assoluti su totale delle imprese registrate (561.732) che è pari al 26,6%. Seguono Calabria: 45.001 imprese femminili, tasso di incidenza 25,2%; Sicilia: 115.958 aziende a guida femminile, tasso di incidenza 25,2%; Puglia: 92.604 aziende in rosa, tasso di incidenza 24,4%. Occorre notare ? sottolinea il Centro Studi Ance Salerno ? che sia il tasso di incidenza delle singole regioni dell’Obiettivo Convergenza che il tasso medio (25,5%) dell’insieme di queste regioni è superiore al tasso di incidenza medio nazionale (23,6%).
L’ondata d’urto della crisi è stata assorbita in maniera diversa dalle imprese femminili nel Mezzogiorno. Il Centro Studi Ance Salerno ha preso in considerazione i tassi di variazione in termini percentuali dello stock delle aziende registrate nel periodo 31 dicembre 2013/31 dicembre 2012. Tenendo conto che il tasso di variazione nazionale riferito alle imprese femminili è stato superiore (0,24%) a quello del totale delle imprese (0,20%), tutte le regioni della Convergenza ? tranne la Sicilia (0,39%) ? si sono attestate al di sotto di tale percentuale: la Campania con +0,11%, la Calabria con +0,15%, la Puglia con +0,14%. Entrando nello specifico delle province della Campania solo Napoli (+0,55%) e Salerno (+0,20%) mantengono il tasso di variazione in campo positivo, mentre Avellino (-0,02%), Caserta (-0,56%) e Benevento (-1,12%) risultano in campo negativo. Nel caso di Avellino, però, che è ai vertici della graduatoria nazionale per tasso di incidenza, va detto che il saldo è negativo per solo 3 imprese. E’ evidente, quindi, che si conferma tra le province leader per le dinamiche positive relative all?imprenditoria femminile. Il segmento delle imprese femminili nel comparto delle costruzioni ? nello scenario nazionale ? risulta in controtendenza rispetto all’andamento complessivo delle aziende del settore. Il tasso di variazione percentuale (31.12.2013/31.12.2012) è stato pari al +1,48%, mentre il tasso di variazione generale si è attestato al -1,47%. Dal punto di vista più complessivo le imprese femminili nelle costruzioni sono 67.438 su un totale di 875.598, con un tasso di incidenza del 7,7%. Nel contesto generale delle aziende rosa in Italia, le imprese femminili del segmento delle costruzioni incidono per il 4,72%. (ANSA).
