
“Abbiamo avuto sempre una posizione critica, sia sui requisiti previsti dalla legge che sulle finalità che tale organismo dovrebbe assolvere, tuttavia – spiega Costantino – non ci è apparso opportuno sottrarsi al confronto con le amministrazioni competenti, né alla sottoscrizione del protocollo di costituzione”
In una lettera inviata al Prefetto e ai direttori provinciali di Inps, Inail e Dtl, Costantino però ha dettagliato le considerazioni critiche di Confagricoltura alle legge istitutiva: “Non è con questi strumenti, che peraltro finiscono per generare ulteriore burocrazia, che si può pensare di governare il mercato del lavoro agricolo e di combattere il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro. Non sorprende affatto che alla Rete del lavoro agricolo di qualità, dal 2016 ad oggi, risultano iscritte solo circa 5.000 a fronte di una platea di oltre 180.000 potenziali interessati”.