DA NOVEMBRE 2022 AD OGGI: ECCO I 15 COMUNI SCIOLTI PER MAFIA DAL MINISTRO PIANTEDOSI

Fa discutere la decisione del Viminale di nominare una commissione d’accesso per valutare l’eventuale infiltrazione criminale nell’amministrazione comunale di Bari, guidata dal sindaco del Pd Antonio Decaro, nonché presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). Lo stesso ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di fronte alla levata di scudi da parte del centrosinistra nei confronti del primo cittadino barese, ha spiegato di aver già sciolto per mafia numerosi comuni, “in prevalenza di centrodestra”. Dal 22 ottobre 2022 ad oggi sono 15 i comuni sciolti dal Viminale per infiltrazioni mafiose. La regione con più comuni commissariati è la Calabria con ben cinque: si tratta di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria, sciolto nel novembre 2022 dopo gli arresti effettuati dalla procura antimafia di Reggio Calabria contro la cosca di ‘ndrangheta degli “Alvaro-Penna”; Scilla in provincia di Reggio Calabria, ad aprile 2023 dopo un blitz che ha portò all’arresto di 22 persone e all’iscrizione del sindaco Pasqualino Ciccone nel registro degli indagati con l’accusa di scambio di voto politico-mafioso; Rende, in provincia di Cosenza, nel giugno 2023 per il presunto coinvolgimento dell’allora sindaco Marcello Manna e dell’ex assessore ai lavori pubblici Pino Munno in un’inchiesta sulle cosche di ‘ndrangheta attive nella zona di Cosenza; Acquaro, in provincia di Vibo Valentia, nel settembre 2023 dopo che la prefettura si trovò dinanzi a “concreti, univoci e rilevanti elementi” di collegamento dei componenti degli organi elettivi con la locale criminalità organizzata; Capistrano, in provincia di Vibo Valentia, ad ottobre 2023 dopo che la prefettura locale riscontrò presunte forme d’ingerenza da parte della criminalità organizzata. Tutti i comuni erano sotto la guida di liste civiche, con Rende di aria tendente al centrodestra.