DPCM DRAGHI: PIU’DRINK, MENO SCUOLA IN PRESENZA ED ALLARME CAPELLONI

Regole piu’ rigide e ferree per la chiusura delle scuole in presenza a partire anche dalle regioni in Zona Gialla o Arancione, eliminazione del vincolo delle 18:00 per i bari e le enoteche per il servizio di vendita con asporto di bevande alcoliche, stop all’interno delle Zone Rosse dei servizi alla persona come Parrucchieri e Barbieri. In sintesi il primo DPCM dell’era Draghi si riassume in questi punti che, sotto il profilo politico, per alcuni aspetti, segnano un passo indietro – e non era facile – rispetto a quelli firmati dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le scuole continuano ad essere un incubo per tutti i Governi che ricorrono alla Didattica a distanza per prevenire ogni rischio di maggiore diffusione del virus tra le giovani generazioni ma questa giusta, per alcuni aspetti, imposizione per tutti gli adolescenti stride con la riapertura senza orari del servizio di asporto per le bevande alcoliche. Certo, il Governo Conte aveva impostato la lotta al virus come una battaglia alla cirrosi epatica, ma se qualcuno compra bevande dopo le 18:00 sarà pure necessario che qualcun altro controlli che le stesse non vengano consumate per strada, cosa ancora vietata. Diciamo, allora, che il cambio di passo che tutti attendono da Mario Draghi è forse rinviato a data da destinarsi. O, magari, quello che non abbiamo ritrovato all’interno del DPCM speriamo di riscontrarlo nell’acquisto e nella somministrazione di dosi di vaccino.