“Il governatore De Luca – evidentemente preoccupato dagli ultimi sondaggi che danno Fratelli d’Italia in ascesa anche in Campania – persevera nel suo ridicolo tentativo di attaccare la Meloni per nascondere i propri disastri in tema di sanità. Al riguardo, la fama della sua più totale incompetenza – e di quella del governo nazionale, e soprattutto del suo partito, il Pd – lo precede ormai. Ancora una volta De Luca prova a scaricare le sue colpe sugli altri, proprio come avviene nelle dittature, dove si accusano le opposizioni dei propri fallimenti.
Un atteggiamento grottesco e inconcludente che bene spiega la tattica del governatore campano di alzare il tiro dello scontro politico, reputando evidentemente che la maggioranza degli elettori siano ottusi, nel vano tentativo di mitigare le proprie responsabilità del più completo sfacelo in campo sanitario che si sia mai visto in Campania.
Ma De luca non è più credibile, anzi non lo è mai stato. Probabilmente la sua più grande paura è che i cittadini conoscano finalmente la verità su come ha mandato avanti nella nostra regione una politica sanitaria del tutto scriteriata. Proporrò al futuro governo che venga commissariato politicamente per i suoi fallimenti in sanità”. Lo dichiara il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli. “A causa del presidente De Luca la sanità campana versa in uno stato vergognoso. Negli ultimi anni è stata palesemente incapace di reagire adeguatamente alla crescita esponenziale dei casi e dei morti da covid sull’intero territorio; ha
scandalosamente bloccato di fatto le analisi e la diagnostica per i cittadini, smantellando i Lea e portando al collasso l’intero sistema ospedaliero e dell’emergenza. Senza dimenticare gli scandali giudiziari che hanno coinvolto la sua pseudoclasse dirigente. Ci vuole realmente una grande sfacciataggine per continuare a scaricare le sue colpe sugli altri, come in questo caso con Giorgia Meloni. Dovrebbe chiedere scusa per aver trasformato le istituzioni campane in un modello venezuelano alla Maduro”, conclude Cirielli.