ERNESTO SICA A IL MATTINO: “IO FOLGORATO DA SALVINI, PRONTO ALLE EUROPEE”

“La Lega è forza di buongoverno anche per il Sud”. “Io candidato alle europee? Ne sarei orgoglioso”. “Lanzara? “Peggio di così non poteva partire”. A distanza di cinque mesi dalle elezioni amministrative, l’ex sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica rompe il silenzio per spiegare i motivi che lo hanno spinto a schierarsi con Matteo Salvini e che, lo scorso giugno, lo hanno portato a non essere eletto alla carica di consigliere comunale nonostante i dieci anni alla guida del Comune.

Sica partiamo da un dato politico sicuramente inaspettato: la sconfitta elettorale nella sua città.

“Il risultato finale, come ho ribadito all’indomani dello spoglio assumendomi pienamente le mie responsabilità, è stato la conseguenza di una serie di errori compiuti dalla nostra coalizione di centrodestra che si è aperta poco alle altre realtà civiche e non ha dialogato molto nemmeno al suo interno. Inoltre, si era indebolito quel rapporto forte che nel tempo avevamo saputo costruire coi cittadini. Poi è statisticamente provato che chi governa per cinque–dieci anni ha grosse difficoltà a sostenere i complessi problemi delle comunità locali. In ogni caso, la sconfitta, che era prevedibile, non rappresenta la fine di un progetto politico. Anzi”.

 Fatto sta che ora governa, per la prima volta, un’amministrazione targata Pd. Come giudica i primi mesi della Giunta Lanzara?

“Dispiace dirlo, ma peggio di così non potevano partire. Si stanno confermando un centrifugato di presunzione, arroganza, impreparazione, rancore e odio verso l’avversario. La città va unita, non divisa. In questi mesi hanno commesso errori su errori con risultati, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. E poi il tanto decantato cambiamento non si è minimamente visto. Lanzara continua a smentire se stesso. Ha composto uno staff più folto del nostro e dirotta tantissimi soldi su consulenze, affidamenti e acquisti discutibili. Di programmazione e atti concreti nemmeno l’ombra al momento. A Natale ha addirittura spento la città mentre ha bloccato la trasformazione urbanistica solo perché porta la nostra firma. Infine, sui grandi temi non c’è discussione alcuna. Fino ad ora il sindaco è stato bravo solo ad accontentare un po’ di amici”.

 Nonostante la sconfitta, lei ha deciso di rimanere nella Lega. Lo scorso weekend era in piazza del Popolo a Roma ad ascoltare Salvini. Perché questa scelta?

 “Un’adesione forte che mi ha subito entusiasmato. Mi ha spinto la voglia di fare politica in uno spazio che favorisce realmente il confronto e la partecipazione. La stessa voglia che vedo ogni giorno negli occhi di tanti rappresentanti e militanti del partito. La Lega è forza del buon governo, trasformazione di ideali e sogni in attività amministrativa, un progetto che esalta le istanze dei territori e parla il linguaggio della concretezza e che impone quel metro di giudizio e selezione che valorizza la buona politica.  E il mio auspicio è che impegno e meritocrazia vengano sempre premiati. Credo molto in Salvini. Ritengo che possa apportare tanti temi all’alleanza di governo nazionale e confermarsi la guida di un grande centrodestra rimodulato. La manifestazione di Roma lo ha confermato appieno. Sono orgoglioso di avervi partecipato insieme a tanti amici, in primis con il coordinatore regionale Cantalamessa e il segretario provinciale Falcone. Ho provato la stessa forte emozione di Pontida nel vedere tantissime donne, tantissimi uomini, giovani, espressione della nostra società unirsi in un unico obiettivo”.

E il futuro? Il suo nome è tra quelli che circolano per le elezioni europee. Davvero è pronto a scendere in campo?

“Sono pronto a dare un forte sostegno alla crescita del partito e alla nascita di una forza unica del centrodestra che sia maggioranza nel nostro Paese. Ovviamente, la politica è competizione e io non mi sono mai tirato indietro e mai lo farò. Ho dato la mia disponibilità per le future campagne elettorali e il partito, se vorrà, potrà contare su di me. Europee o regionali che siano. Ci sono tanti temi da affrontare che mi toccano in modo particolare, come la sburocratizzazione del Mezzogiorno, innovazione e sostegno alla pubblica amministrazione, un nuovo piano per le infrastrutture e nuove politiche socio-economiche per il Sud. Sarei orgoglioso di poter contribuire in modo diretto e costante al dibattito e alle priorità programmatiche”.

 Roberto Junior Ler