GIANFRANCO LIBRANDI (FORZA ITALIA): “MADE IN ITALY E’ QUALITA’ E CREA VALORE NEL TEMPO”

Nel giorno in cui l’Italia celebra il proprio saper fare, Gianfranco Librandi – imprenditore nel settore dell’elettronica, fondatore di TCI Telecomunicazioni Italia Srl e vicecoordinatore di Forza Italia in Campania – riflette sull’identità produttiva del Paese, sul ruolo strategico del Mezzogiorno e sulla forza della qualità come leva di sviluppo.

“La Campania è una delle regioni che meglio rappresentano il Made in Italy – afferma –. È un territorio ricco di competenze, creatività, tradizioni produttive radicate e una forte capacità di innovazione. Dall’agroalimentare alla moda, dalla manifattura all’artigianato, passando per l’industria, il settore aerospaziale e automotive, la meccanica di precisione e le start-up innovative in diversi comparti, qui il Made in Italy non è solo un marchio, ma una realtà economica concreta. Questa giornata serve a ricordarci che dobbiamo proteggere, sostenere e far crescere questo patrimonio”.
Librandi parla con la voce di chi ha vissuto la sfida di credere nella qualità, anche quando sembrava un percorso controcorrente. “Fino a trent’anni fa, l’Italia non era tra le prime nazioni percepite come sinonimo di eccellenza e qualità. I grandi committenti guardavano alla Germania, che dominava il mercato. Ma io ho sempre creduto che il Made in Italy potesse rappresentare innovazione, affidabilità e performance. E non sono stato il solo: anche in altri comparti, imprenditori italiani hanno puntato sulla qualità, contribuendo a cambiare la percezione internazionale. Oggi, anche nel settore dell’alta tecnologia, l’Italia gode di una reputazione solida”.Nel suo percorso imprenditoriale, la scelta è stata netta: puntare su una filiera italiana, evitando le importazioni. “Abbiamo selezionato fornitori del Sud Italia di eccellenza per i nostri componenti, anziché affidarci a materiali importati dall’estero. È una scelta identitaria, strategica, e oggi ne vediamo i frutti”. Una visione che oggi si traduce in risultati concreti: “Oggi quei colossi che hanno puntato su componenti economici si trovano a gestire reclami, richieste di rimborso e sostituzioni. Noi, invece, continuiamo a ricevere ordini in crescita. Chi sceglie la qualità, sceglie valore nel tempo. Il mercato internazionale riconosce il valore di un prodotto ben fatto. Questo, per me, è il cuore del Made in Italy: la scelta di produrre con cura, anche a costo di non essere i più economici”. Librandi guarda anche al contesto macroeconomico, commentando la recente conferma del rating dell’Italia a BBB con outlook stabile da parte di Standard & Poor’s. “È un segnale positivo, che riflette la fiducia nei fondamentali del nostro Paese. Ma ci invita anche a non rallentare: servono riforme, una pubblica amministrazione più efficiente, e un sistema che sostenga davvero le imprese. Il nostro tessuto produttivo è sano e resiliente, ma ha bisogno di strumenti adeguati per affrontare la competizione globale. Noi seguiamo la strada indicata dal nostro ministro e segretario Antonio Tajani, che sta portando avanti con determinazione la promozione del Made in Italy e il rafforzamento della credibilità dell’Italia nel mondo: è la via giusta per crescere e far conoscere le imprese italiane”. Nel disegno di sviluppo nazionale, il Sud è una risorsa chiave. “Il Sud ha risorse straordinarie, umane e produttive. Serve un piano serio per infrastrutture, logistica, formazione tecnica, innovazione. Dobbiamo creare condizioni reali per attrarre investimenti e trattenere competenze. Il Mezzogiorno può diventare un grande motore per l’Italia, se lo si mette davvero in condizione di correre”. Tra queste risorse c’è anche il sole, che in Campania diventa energia grazie al fotovoltaico: “È come avere oro. E insieme al turismo di alto livello, rappresenta una leva di sviluppo strategica. Ma bisogna anche migliorare la sanità, i servizi, la qualità della vita. Per fare davvero crescere questa regione, che da trent’anni vive sotto la cappa di cabarettisti della politica”. Per Librandi, la Campania può e deve tornare protagonista: “Una regione capace di valorizzare le sue eccellenze, trattenere i suoi giovani, attrarre capitale. Abbiamo tutto: imprenditori capaci, filiere di qualità, intelligenze pronte a mettersi in gioco. Bisogna solo permettere a questo potenziale di emergere. E difendere il Made in Italy è un modo per farlo”.