Beppe Grillo irrompe nella battaglia di dichiarazioni a distanza tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte: nessun appoggio all’uno o all’altro ma un richiamo alla regola del secondo mandato che, di fatto, fermerebbe la carriera politica del Ministro degli Esteri.
“Il tetto massimo di due mandati per gli eletti cinque stelle deve restare perché è una regola la cui funzione è di prevenire il rischio di sclerosi del sistema di potere, se non di una sua deriva autoritaria, che è ben maggiore del sacrificio di qualche (vero o sedicente) Grande Uomo”, scrive Beppe Grillo sul suo blog in un post dal titolo “l’Elevato mi ha parlato”, all’indomani dello scontro pubblico tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. A giudizio del fondatore dei Cinque Stelle, “appare sempre più opportuno estendere l`applicazione delle regole che pongono un limite alla durata dei mandati”. “Queste regole – scrive- hanno goduto di una certa fortuna in alcuni ambiti del settore pubblico, quali i giudici della Corte Costituzionale. Ma il limite alla durata dei mandati si giustifica anche nell`esigenza di porre un limite a un potere rilevante, come per esempio quello del Presidente degli Stati Uniti”. E se “alcuni obiettano – soprattutto fra i gestori che si arroccano nel potere – che un limite alla durata dei mandati non costituisca sempre l`opzione migliore, in quanto imporrebbe di cambiare i gestori anche quando sono in gamba: “cavallo che vince non si cambia” sembrano invocare ebbri di retorica da ottimati”. “Ciò – mette nero su bianco Grillo – è ovviamente possibile, ma il dilemma può essere superato in altri modi, senza per questo privarsi di una regola la cui funzione è di prevenire il rischio di sclerosi del sistema di potere, se non di una sua deriva autoritaria, che è ben maggiore del sacrificio di qualche (vero o sedicente) Grande Uomo”.