IL MINISTRO CINGOLANI ANNUNCIA NUOVI AUMENTI PER IL COSTO DEL GAS

“Siamo in una posizione abbastanza buona”, dice il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani che non nasconde comunque le insidie. Se la Russia chiudesse i rubinetti del gas l’Italia -spiega intervistato da Sky – subirebbe meno di altri Paesi europei: “è chiaro però che avremo un inverno difficile e francamente nessuno vuole fare misure restrittive – afferma – Un conto è dire abbassiamo la temperatura del riscaldamento di un grado, o dire per qualche mese andiamo avanti con le centrali a carbone, perché intanto risparmiamo gas transitoriamente, un conto è dire dobbiamo interrompere le attività. Questo noi cerchiamo di non farlo”. La stretta della Russia al momento sembra colpire più altri Paesi che l’Italia. “Nel nostro caso ha ridotto del 15% i flussi normali” ma ora ha annunciato che “Nord Stream verrà chiuso due settimane per manutenzione: questo comporterà che ci sarà ancora meno gas e i prezzi aumenteranno perché il mercato del gas è speculativo e ci sarà una ulteriore corsa all’accaparramento”. Ma l’Italia ha agito su più fronti. Non solo sulla differenziazione dei fornitori, suppliers come li chiama il ministro. Molto ha fatto un decreto di giovedì scorso che attribuisce a Snam il mandato di agire come ‘contributore’ per lo stoccaggio di ultima istanza.