ROCCAPIEMONTE. LA DENUNCIA DELLA CONSIGLIERA TREZZA: “CON I FONDI POC UNA CENA PER POCHI INTIMI”

«Roccapiemonte, una cena privata per pochi intimi finanziata con i fondi del Poc Campania: ecco come gestisce i soldi pubblici il Comune di Roccapiemonte».
È questa in sintesi la denuncia della consigliera di opposizione Luisa Trezza, già assessore alla Cultura del Comune di Roccapiemonte dal 2012 al 2017.
«Sono arrivata a questa conclusione-afferma Luisa Trezza – dopo aver chiesto chiarimenti circa l’evento svoltosi il 22 marzo scorso in un locale. L’iniziativa rientrava ed era finanziata dal Poc Campania. Ad una mia interrogazione consiliare nella quale chiedevo perchè l’evento non fosse stato pubblicizzato, ho scoperto che, di fatto, l’iniziativa si era trasformata in una cena per pochi intimi.
Attendevo notizie sulla rendicontazione, che non mi sono state date. Attendevo notizie sui prossimi eventi, che non mi sono state date. Eppure il Comune rientra nel Programma Operativo Complementare POC Campania 2014-2020, ma a differenza delle città vicine, a Roccapiemonte tutto avviene quasi di nascosto.
Il progetto finanziato, denominato
“Le Città dell’Agro-Un legame senza tempo-Storie di Santi e Tradizioni- rappresenta senza dubbio una importante occasione di rilancio per il nostro territorio, peccato che a Roccapiemonte la misura regionale sia stata svilita ed asservita a logiche a dir poco incomprensibili e men che meno tollerabili.
L’evento non è stato promosso sui canali ufficiali, nessun comunicato stampa da parte del sindaco, nessun manifesto affisso in paese né tantomeno nei centri limitrofi.
Per giunta l’iniziativa , che doveva tenersi inizialmente a Palazzo Marciani, per un improvviso problema alle cucine, come riferito in aula dall’assessore di Fratelli d’Italia Annabella Ferrentino, è stato spostato in extremis in un locale privato.
Nulla contro l’attività commerciale né contro associazioni e professionisti partner dell’evento, ma deve essere chiaro a tutti che gli eventi pubblici, finanziati con fondi pubblici, non possono diventare delle cenette private per pochi intimi» – ha concluso la consigliera Luisa Trezza.