La Chiesa di Salerno-Campagna-Acerno gioisce per la corale partecipazione del popolo di Dio alla festa del Santo Patrono, San Matteo Apostolo ed Evangelista. Non possiamo tuttavia nascondere, come comunità ecclesiale, tristezza e dispiacere per quanto accaduto durante la processione e, in particolare, per la grave profanazione della sacralità di una celebrazione religiosa.
E’ evidente, pertanto, che la vera questione in gioco non è la difesa d’ufficio della persona del Vescovo, ma prendere atto di una vera e propria ferita inferta ad una Chiesa che venera intensamente i suoi Santi. Ci sembra opportuno ribadire che l’obiettivo dei reiterati incontri avvenuti nel corso dell’anno con gli amici portatori era e resta la volontà di aiutare le persone a vivere una serena e gioiosa esperienza di fede nell’autenticità della tradizione cristiana, animando il tragitto con preghiere dedicate alle diverse componenti della società.
Un vivo ringraziamento va a quanti hanno accolto e sostenuto questa proposta pastorale, tra cui è giusto citare la Guardia di Finanza che ha mostrato fin dall’inizio leale collaborazione.
Comprendo, d’altro canto, il rammarico e la delusione del nostro Pastore nei confronti di quanti hanno tradito gli impregni assunti a più riprese, stravolgendo pretestuosamente le modalità concordate e trasformando un momento itinerante di preghiera in uno spettacolo irriverente dal punto di vista umano e spirituale.
Tutto ciò, se da un lato non può che essere condannato, dall’altro deve necessariamente essere motivo per aprirsi ad una prospettiva di riconciliazione nella verità e di impegno formativo di carattere religioso per il futuro.
Siamo pronti a ricominciare insieme un cammino che aiuti tutti a vivere la bellezza dell’essere cristiani e a fare della venerazione dei Santi una concreta occasione di crescita personale.
Salerno, 23 settembre 2014
Sac. Biagio Napoletano
COMPAGNIA DELLE OPERE SALERNO
I fatti verificatisi durante la processione di San Matteo impongono un giudizio chiaro da parte di chiunque si senta appartenente alla Chiesa, in particolare se imprenditore e impegnato nella vita sociale. Per questo diciamo, con decisione, che siamo per Salerno e con il suo Vescovo. Siamo cioè con la Chiesa e chi la guida, con il suo Pastore. Salerno ha scritto una pagina buia della sua storia recente. Una pagina da condannare con il senso della fede e, dunque, della ragione. Seguire la statua di un Santo non significa seguire un feticcio ma una storia ed una realtà viva: Matteo è stato un uomo disposto a mutare completamente la propria vita e a lasciare tutto per seguire Gesù. Siamo, perciò, interdetti di avere assistito a scaramucce, battibecchi, fino ad epiteti vergognosi per un semplice cambiamento di percorso, di fermate, di corse, di balletti. Se non siamo disposti a cambiare un percorso, come saremo disposti a cambiare il nostro cuore e a convertirlo all’essenziale, come, tra l’altro, più volte ci sta richiamando non solo il nostro Arcivescovo, ma anche lo stesso Papa Francesco ?Qui c’è in gioco qualcosa in più dell’immagine di una città, c’è in gioco il Senso Religioso, evidentemente spappolato, di un popolo. Domenica molti facinorosi hanno cancellato d’un tratto ogni positività del nostro Territorio, rigettandoci in un Sud indecifrabile e disperato. Eppure, ciononostante, occorre ripartire. Ricominciando a ricostruire un tessuto sociale lacerato, rilanciando le opere di questa città, diventando protagonisti di un nuovo sviluppo innanzitutto umano e rendendoci disponibili al dialogo e al confronto. Questa è stata la differenza tra Matteo, il pubblicano, e il giovane ricco. Come ci ricordava in una splendida pagina don Luigi Giussani: “L’ha guardato un istante: un incontro di sguardi. “Vieni con me”. E Matteo non fu come il giovane ricco: il vecchio usuraio non fu come il giovane ricco: il giovane, ricco… Il vecchio usuraio lo seguì…”.Noi, come Compagnia delle Opere, come imprenditori impegnati a costruire il presente ed il futuro di questa città, oggi, più di ieri, intendiamo seguirlo.
Antonio Ilardi Direttivo nazionale Compagnia delle OpereRoberto Tuorto Direttore Compagnia delle Opere Campania
