“Si avvicina la data del 15 giugno, termine fissato dalla Legge 157/92 per la pubblicazione del Calendario Venatorio. I cacciatori campani – ed io con loro – sperano che la Regione, almeno quest’anno, faccia le cose per tempo, senza il ritardo ormai cronico che da anni danneggia gravemente i cacciatori e pregiudica l’intera stagione venatoria. I cacciatori, del resto, sono già delusi dalle ulteriori restrizioni intraviste nella bozza del Calendario sottoposto al parere del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio, che non ha introdotto la quaglia in preapertura e ha escluso senza motivo il colombaccio nel periodo compreso tra il 21 ed il 30 settembre. La caccia a questa specie, infatti, già prevista in preapertura, ben poteva essere prevista ininterrottamente fino alla chiusura di gennaio. Ed invece, dopo i giorni di preapertura, la bozza del nuovo calendario venatorio prevede uno stop e poi la ripresa al 1° ottobre. Un’altra criticità, denunciano poi i cacciatori, è rappresentata dal limite del carniere per le allodole, che è stato ridotto a 5 al giorno e 25 all’anno.”Lo scrive il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Nunzio Carpentieri.
Su questi punti, le associazioni venatorie avevano avanzato specifiche richieste alla Regione ma, ancora una volta, la Regione Campania ha preferito rimanere schiacciata sul parere dell’ISPRA a causa della propria palese incapacità di sostenere scelte diverse, supportate da studi scientifici certificati di cui la stessa Regione non si è mai dotata. E appare del tutto ininfluente, anche in questa occasione, la presenza dell’Osservatorio Faunistico Venatorio, che avrebbe dovuto produrre elementi scientifici utili a sostenere le scelte della Regione ma che, ad oggi, nonostante i numerosi anni trascorsi dalla sua istituzione, non risulta abbia mai prodotto alcunché.
