Mancano pochi mesi alle elezioni e la campagna elettorale si prepara ad entrare nel vivo. C’è fermento in questo periodo soprattutto per la scelta dei candidati e in Campania c’è attesa per le messo del Pd. Il rebus principale è rappresentato dalla possibile candidatura di Franco Alfieri, il cui nome è spesso accompagnato da polemiche. Tra i sostenitori dell’ex sindaco di Agropoli vi sono coloro che lo hanno sostenuto negli ultimi anni, anche alla guida del governo cittadino, come Eugenio Benevento. L’assessore agropolese individua in Alfieri un patrimonio del Partito Democratico da valorizzare e sfruttare. Al contempo, analizzando le prossime elezioni, si mostra critico per il sistema elettorale. Il motivo è presto detto: “Anche il Rosatellum non dà un’effettiva possibilità agli elettori di scegliere i propri rappresentanti in quanto soltanto un terzo del Parlamento sarà scelto col sistema uninominale mentre i due terzi saranno individuati ancora una volta dai singoli partiti. Auspicavo una legge che desse ai cittadini una possibilità maggiore di scelta, anche in considerazione del fatto che il Parlamento ha impiegato ben cinque anni prima di emanare questa legge”, spiega. Sulle prossime elezioni l’assessore agropolese è convinto che vi sarà un forte equilibrio “e – aggiunge – penso che vi sia il concreto rischio che il partito di maggioranza sia ancora una volta quello dell’astensionismo”. “Relativamente al Partito Democratico – prosegue – ritengo che abbia gli uomini più rappresentativi negli Enti decentrati per cui bisognerebbe fare una scelta nel candidare coloro che abbiano effettivamente consenso nei territori e capacità amministrative”. Chiaro il riferimento al ‘caso Alfieri’.
VERSO LE POLITICHE 2018. AGROPOLI IN CAMPO PER ALFIERI. BENEVENTO: “PREMIARE I TERRITORI”
“Ritengo che un amministratore come lui debba essere ritenuto per il partito di appartenenza una risorsa da poter utilizzare sia in termini di voti che di capacità – evidenzia Benevento – e dovrebbe essere il partito ad invitare tali personaggi alla candidatura in modo da essere più rappresentativi nei singoli territori”. “Purtroppo questo non sempre è accaduto ma ora il collegio uninominale fungerà da traino anche nel proporzionale, per cui se non si candidano coloro che hanno più rappresentatività nei territori si rischia una brutta figura”, sottolinea l’assessore agropolese. “Questo vale a livello territoriale per Alfieri (che penso non avrà problemi per la candidatura) ma anche a livello nazionale per gli altri esponenti del Partito Democratico”, conclude.
