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VINCENZO DE LUCA A LIRA TV: “CAMBIAMO SUBITO LA LEGGE ELETTORALE. BENE IL SISTEMA FRANCESE”

Hanno fatto prima i cardinali a prendere una decisione, che la politica a darsi un assetto. Anche questo trascinarsi per settimane è un altro dei segni di una democrazia malata. Abbiamo tempi preistorici per tutto. Non basterebbero 48 ore? In Francia o Inghilterra un minuto dopo le elezioni sanno già chi governa. A rendere tutto più complicato c’è una legge elettorale demenziale voluta da chi (Pdl, Lega, Fini, Casini), per fregare Prodi, ha fregato l’Italia. In verità va detto che nessuno ha avuto realmente la convinzione di cambiarla. Tutti dovrebbero scusa all’Italia per il danno immenso che è stato provocato, per non aver prodotto un leader degno di questo nome in grado di trascinare il paese. Una cosa buona in tutto questo però esiste: due-tre settimane e sapremo di che morte moriremo. Se continuiamo su questa strada l’Europa ci costringe al TSO.

Copiamo pari pari la legge elettorale francese, approviamola, prendiamo qualche decisione urgente e andiamo avanti. La crisi ormai morde sempre di più 7 milioni sulla soglia della povertà, -7% di PIL al Sud Italia, il 60% dei posti di lavoro in Italia perso al Sud.
Però ora abbiamo i grillini, quindi non ci annoieremo…Quando si sta in un’istituzione democratica si discute, non si fanno proclami. Questo è il momento delle palle e dell’ipocrisia sui costi della politica. Nello statuto dell’associazione di Grillo si legge che il patrimonio prevede sovvenzioni da enti regionali, nazionali e sopranazionali: ma non avevano detto che erano contro i finanziamenti pubblici?
Basta parole, è giunto il momento dei fatti concreti da realizzare domani mattina. Ho lanciato una proposta: dimezziamo lo stipendio dei consiglieri equiparandolo a quello dei sindaci dei comuni capoluogo. Quanto alle Province, svuotiamole per il 90% delle competenze. Ci sono carenze di personale nei tribunali, nelle Asl, nei comuni: basta avviare processi di mobilità volontaria verso queste istituzioni. Quanto al finanziamento ai partiti, io sono per il modello tedesco, che prevede un finanziamento limitatissimo e certificato da autorità terze. L’alternativa è quella americana, dove a finanziare sono le imprese.

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