ANTONIO VISCONTI (FICEI): “CREDITI D’IMPOSTA, COSI’ SI TOGLIE OSSIGENO ALLE AZIENDE”

«Colpire i crediti d’imposta vuol dire mettere in difficoltà chi produce, chi investe e chi continua a credere nell’Italia. Se il Governo confermasse la stretta prevista nella bozza della legge di bilancio, molte imprese si troverebbero a corto di liquidità e costrette a rallentare i propri progetti di sviluppo».

Così Antonio Visconti, presidente della Ficei (Federazione Italiana dei Consorzi Industriali) e dell’Asi Salerno, che lancia un allarme sul possibile stop alla compensazione “orizzontale” dei crediti fiscali, cioè la possibilità per le aziende di utilizzarli per pagare imposte, contributi e tributi.

«Negli ultimi anni – spiega Visconti – le agevolazioni fiscali hanno rappresentato un motore decisivo per gli investimenti e per la crescita del sistema produttivo nazionale. Gli incentivi legati alla ZES unica, alla ricerca e sviluppo, ai programmi di transizione 4.0 e 5.0, insieme ai bonus per innovazione e design, hanno convinto migliaia di imprenditori a rimanere nel nostro Paese. Cambiare le regole ora, a giochi in corso, metterebbe a rischio piani industriali già avviati e l’occupazione che ne deriva».

Il presidente della Ficei sottolinea che la lotta alle frodi non può giustificare misure punitive per tutti: «Contrastare gli abusi è doveroso, ma non si può far pagare il prezzo anche a chi opera nel rispetto delle norme. Le imprese sane non devono essere trattate come sospette. Serve una politica industriale che distingua tra chi bara e chi costruisce valore».

Visconti invita quindi l’esecutivo a rivedere la rotta: «È fondamentale garantire la piena compensabilità dei crediti già maturati e difendere la certezza del diritto. Chiediamo coerenza, serietà e continuità nelle scelte. Bisogna sostenere chi ogni giorno rischia in prima linea, chi crea lavoro e innovazione, chi non ha mai smesso di credere nella ripresa del Paese».