«O con me o contro di me». Il perno del delucapensiero è stato sempre questo. L’ultima “vittima”, a Palazzo di Città, pare sia stata Tommaso Esposito, nell’ultima giunta comunale privato di molte delle sue funzioni a vantaggio di Alberto Di Lorenzo, ormai superdirigente del Comune di Salerno.
Esposito, secondo voci di Palazzo, pagherebbe un prezzo politico. Il suo lavoro di dirigente comunale c’entrerebbe ben poco. Al centro della vicenda – che avrebbe fatto arrabbiare i deluchiani – ci sarebbe il caso Pellezzano. Qui Esposito, fino al recente scioglimento del Consiglio, ad opera delle dimissioni in massa della maggioranza consiliare, svolgeva il ruolo di vicesindaco e soprattutto di ambasciatore politico e riferimento del più stretto entourage deluchiano. A quanto pare a lui, immediatamente dopo l’apertura della crisi politica – con le dimissioni di alcuni assessori della giunta Pisapia – era stato affidato il compito di ricucire gli strappi e di mettere in salvo l’amministrazione comunale fino alla scadenza naturale del mandato. Non fosse altro che Pellezzano, sullo scacchiere politico, è abbastanza rilevante per la presenza di Eva Longo (che mira a tornare alla guida del Paese, dopo questa breve pausa), di Nino Marotta, deputato di Alternativa Popolare e di Angelo Tofalo, il parlamentare pentastellato che vorrebbe il suo primo Comune a Cinque Stelle nel salernitano.
La caduta di Pellezzano, dunque, ha tutto il sapore di una mazzata politica del Pd, nel pieno del congresso provinciale e soprattutto della campagna elettorale per le politiche
tratto da Cronache di Andrea Pellegrino
